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Il Voto Genera Il Vuoto, Il Vuoto Genera Il Voto

Di Mario Ricca

L’Italia: Prima Commissariata Da Chi Conta, Poi Da Chi Canta

Analizzando con sovrano distacco e strafottente serenità l’esito del voto, le considerazioni concepite dalla mia ignoranza e partorite dalla mia follia mi danno una sensazione di benessere; di conseguenza, la consapevolezza che il peggio deve ancora venire mi mette di buon umore!

Sarebbe troppo facile ora dire che io avevo pronosticata la tenuta di Berlusconi, a dispetto di chi lo dava per morto e questa è la prova.
Nel frattempo, gli oppositori di Re Silvio, al posto di domandarsi il perché della sua forza, lo attaccano dimostrando mancanza di riconoscenza visto che con la sua immensità il Cavaliere tiene a galla anche i suoi detrattori.

Io ritengo che il motivo del successo di Berlusconi, vada ricercato nel fatto che lui rappresenta nella maniera più genuina, il degrado della società ipocritamente definita civile.
Più farraginosa è la mia analisi sul pd, (acronimo di perdenti dilettanti) e spero di riuscire a spiegarmi.
Mi chiedo se questi sono realmente degli incapaci o se sono dei geni da far impallidire finanche il Cavaliere.

Perché?

Se avessero voluto annientare Berlusconi come da proclami che nel tempo hanno prodotto il solo risultato di gonfiarci gli zebedèi come mongolfiere, avrebbero potuto farlo quando sono stati al governo, invece hanno preferito liberarsi dell’unico personaggio credibile che avevano tra le proprie fila, quel Romano Prodi al quale è stato dato il doppio ben servito con i risultati che sono sotto gli occhi di tutti.

Ma non è finita, cosa hanno prodotto le tanto sbandierate primarie?

La vittoria di Gargamella avvenuta mediante regole create in pieno stile bolscevico, ha reso necessaria la candidatura del Premier uscente.
Una vittoria di Renzi, avrebbe tenuto fuori tanto Berlusconi quanto Monti dalla competizione elettorale, ma questo evidentemente non bastava a personaggi come Massimo D’Alema, ancorati a vecchie e fallimentari logiche sinistre, che non hanno consentito quel rinnovamento che avrebbe potuto e dovuto liberare il pd dalle palle al piede riconducibili alle ali radicali che fanno capo a Vendola e Camusso.
L’ostilità di chi conta a quelli che rimangono comunque dei comunisti, scaturisce dall’ordinario che costoro al timone farebbero diventare straordinario, rallentando ma non impedendo il normale decorso delle cose deciso da chi stabilisce la rotta, ossia san mercato.

Per non parlare poi della frammentazione all’interno di quel centro sinistra che ha generato sfiducia e dispersione di voti che hanno favorito il commissariamento!

In virtù di queste considerazioni, mi domando se questi siano incapaci destinati a perdere in eterno perché essendo comunisti è giusto che sia così, o siano dei geni che giocano a perdere, consapevoli del fatto che non potranno mai fare meglio dei loro avversari non essendoci presupposti per cambiare le cose.

Anche a destra hanno comunque le loro colpe; parlo di quelle frange traditrici che hanno preferito correre per proprio conto.

La conseguenza di quanto fino ad ora espettorato, è il voto di pancia che ha consegnato letteralmente il Paese a chi è riuscito a sfruttare con inquietante genialità il malcontento.
Gli eletti a 25 punte si sentono vincitori e i numeri danno loro ragione, gli elettori fanno festa.
Ma questo elettorato meritevole comunque di un rispetto dovuto, nella propria ingenuità figlia della patetica speranza abilmente somministrata da Grillo e Casaleggio… (a proposito, siamo sicuri che questi due costituiscano il reale vertice della piramide?), chissà se si chiede se questa setta che ha riempito le piazze in modo esclusivamente spettacolare, sarà in grado di offrire una proposta concreta in Parlamento all’interno delle istituzioni, quelle istituzioni che hanno il merito di essere capaci di corrompere, correggere e cambiare gli uomini che cominciano a farne parte.
Secondo me la domanda non se la sono posta e la delusione che subiranno quelli che hanno permesso tutto questo una volta che si renderanno conto di aver eletto degli umani con le loro legittime ambizioni e debolezze, sarà per me la più soddisfacente delle rivincite.

Poi vedremo se è meglio essere circondati dalla realtà o circuiti dall’utopia!

Ma la più grande delle soddisfazioni in questa tornata elettorale, l’ho ottenuta dall’esclusione di Di Pietro e soprattutto del signor Gianfranco Fini, che pretese le dimissioni di Irene Pivetti da presidente della Camera, cosa che lui si è guardato bene dal fare quando avrebbe dovuto.
Ora ex Camerata Fini, se lo vorrà, le sedute Parlamentari potrà guardarsele dalla poltrona, ma non di Montecitorio o Palazzo Madama, bensì da quella di una delle sue case!
D’altra parte, anche se a Montecarlo, lei potrà sempre contare sulla sua parabola, anche se “discendente”…