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Il Barile Raschiato
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Chiedono Voti Anche Ai Morti

Di Francesco Moffa

Ed Io Rispondo A Tono

Oggi, per gli italiani che sono ancora sulla terra, è giornata di silenzio e riflessione, giornata che anticipa il voto che segue una campagna elettorale che ha raggiunto anche noi che da tempo riposiamo al cimitero.

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La giornata di silenzio però, non può valere per chi, il silenzio lo osserva in quanto morto; perciò, a stretto giro di posta, rispondo al Mittente di tale Lettera, sperando di non riceverne più per l’eternità.

Caro Gargamella,
capisco che tu e i tuoi degni compari, di tutto quello che ai miei tempi fu definito “Arco Costituzionale”, per carità!), pur di non fare una magra figura, stiate raschiando il fondo del barile e chiedendo il voto a noi che nulla abbiamo più da spartire con questa terra cerchiate di sopperire alla mancanza di voti che avrebbero dovuto fornirvi i vivi; da qui però a disturbarci mediante i nostri discendenti, cui inviate lettere come quella mostrata in download, utili (è vero) solo per accendere il camino, ce ne passa!

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E NON E’ UNO SCHERZO!

Possibile che i tuoi galoppini siano così sottosviluppati mentalmente da non saper neppure consultare un archivio, traendone i nomi di persone ancora in vita e lasciando in pace noi morti, morti non da ieri, ma nel mio caso da sei anni, un mese e due giorni con oggi?

Fra l’altro, ammesso che tu mi possa “convincere” della bontà del tuo programma rispetto a quelli dei tuoi avversari, chiedendomi di andare a votare rischi di essere accusato della procurata morte di chi, vedendomi al municipio per richiedere il certificato elettorale, potrebbe avere un coccolone!
Se poi all’anagrafe fosse di turno Pasquale Vezza, considerato che le voci dei vivi dicono che sia malato di cuore, rischierei di venire a votare da solo e tornarmene da dove vengo in compagnia!

Perciò, o Gargamella, anche se il fatto di essere anti puffi ti rende antipatico per antonomasia, per il futuro, (che comunque ti auguro lungo anche se non eterno), evita di mandare quei poveri fessi in attesa di posto fisso a disturbare chi non è più di questo mondo.
Noi, là dove “viviamo”, queste cose le consideriamo giochi innocenti per bambini deficienti, quindi, a meno di una tua volontà tesa all’insulto di noi morti, insulto raddoppiato e restituito gratuitamente al Mittente, sarà d’ora innanzi il caso che, come dite voi vivi:

Ci Lasciate “Riposare in pace”.