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Riccardo Terriaca Nuovo Presidente Di Confcooperative Molise

Di Confcooperative Molise

Confcooperative Molise

Riccardo Terriaca, cooperatore del settore agricolo, segretario generale della più rappresentativa associazione nazionale del settore apistico, Miele in Cooperativa, è il nuovo Presidente di Confcooperative Molise.

E’ stato eletto all’unanimità dal Consiglio Regionale riunitosi oggi presso la Casa della Cooperazione a Campobasso, alla presenza del Direttore Generale della più importante centrale cooperativa italiana, la d.ssa Fabiola Di Loreto.

Terriaca subentra al Cav. Domenico Calleo che è rimasto alla guida dell’organizzazione per 17 anni, accompagnando con equilibrio e serietà, la rappresentanza cooperativa nel passaggio da un associazionismo ideologico ad un associazionismo di servizio. Grazie all’impegno di Calleo ed al lavoro svolto dal vicepresidente e direttore della società di servizi, Carmela Colozza, Confcooperative Molise oggi ha una squadra di professionisti in grado di rispondere a tutte le esigenze delle imprese cooperative in materia fiscale, amministrativa, di consulenza del lavoro, sul tema della progettazione e sviluppo e sull’accesso al credito.

“Confcooperative Molise è da sempre in prima linea per affermare l’importanza del modello cooperativo nel progetto di sviluppo futuro della nostra società – ha affermato il neo Presidente Terriaca -. A maggior ragione in una Regione che si caratterizza per le piccole dimensioni che molti definiscono una criticità, la valorizzazione, la promozione e lo sviluppo della cultura dell’aggregazione economica che mette al centro i bisogni della persona umana, utilizza la finanza come strumento di crescita collettiva e non la rende un fine a sé, può trasformare i vincoli in straordinarie opportunità di sviluppo solidale. Questo vale per tutta la Regione, ma in particolare per le aree interne, dove si registra un nuovo e preoccupante esodo che rischia di provocare danni, sociali, economici ed ambientali irreversibili. In questi territori, l’unica risposta concreta che possiamo dare è di passare dalla teoria ai fatti, valorizzando ambiente e risorse
umane, utilizzando i fondi disponibili (ingenti come non mai) in un progetto complessivo che sappia tutelare le singole autonomie identitarie in una logica di comunità che aggrega le risorse e socializza le difficoltà. In tal senso le cooperative possono offrire un contributo importante e sono pronte a darlo”.