Di Vittorio Venditti
(Foto), Di Salvatore Di Maria
A Poste Chiuse
Come detto nel titolo, a stretto giro di posta dobbiamo tornare sulla notizia, visto quanto si è verificato l’altro ieri mattina.
Dovrebbe essere sufficientemente visibile dalla foto: l’ufficio mobile che sta sostituendo il tradizionale ufficio postale di Gambatesa, mercoledì, vale a dire l’altro ieri, è rimasto chiuso.
La motivazione va ricercata nel fatto che questo mezzo può essere gestito esclusivamente da chi dirige normalmente l’ufficio ordinario e non da impiegati mandati in sostituzione di chi decida di prendere una o più giornate di ferie, ovvero si ammali, come ogni essere umano in suo diritto.
Questa conclusione mi è stata fornita dal Sindaco cui mi sono rivolto per avere delucidazioni in merito alla questione, nella stessa telefonata con la quale il Nostro mi avvertiva della “visita al Castello” di ieri, visita della quale ho trattato sia pur in maniera superficiale.
Tornando a bomba, lungi da me obbiettare qualsiasi cosa sulla legittimità dei diritti degli impiegati delle poste; stigmatizzo però il comportamento ancora una volta lassista dell’ente citato, reo a mio parere di non aver presa la decisione di trasferire l’ufficio postale presso un altro locale, alleviando così i disagi dei clienti, costretti, ad esempio in questo caso, a servirsi di uffici siti nei paesi limitrofi.
Quanto ancora dovremmo sopportare i proventi di questo non lavoro, espressi non senza rabbia repressa, rabbia da scatenare magari contro quei pazzi (come chi sta farneticando), rei di rompere le uova nel paniere a coloro che, pur facendo il loro “lavoro” con questi risultati, vengono lautamente pagati?
A quando, la sveglia per questa classe dirigente?
Insomma: quando, in uno sbotto di Dignità riconquistata, chi ci ha creati, (perdonami Dio), deciderà di fulminare certa gente che, dopo essere entrata in certi carrozzoni per “Grazia Ricevuta”, non crepa, lasciando spazio a gente più capace e soprattutto più produttiva?