Di Vittorio Venditti
(Foto), Di Salvatore Di Maria
Ma Non Importa: “Ora Siamo Impegnati In Campagna Elettorale!”
Ho già esposto questo problema poco più di un mese fa, pensando di fare solo da specchio per far arrabbiare quei pochi insulsi fessi che pretenderebbero di costringerci a non parlare dei fatti del paesello, con stupide minacce e puerili ricatti, a meno di non esporre quanto da loro fatto per il relativo pavoneggiarsi.
ORA LA COSA DIVENTA SERIA.
Se è vero che il vecchio e tradizionale ufficio postale vada ristrutturato, pena il crollo dello stesso sulle teste dei clienti e degli impiegati, (la scorsa settimana in parecchi hanno attaccata la proprietaria dello stabile nel quale è sito l’ufficio), a parte poche chiacchiere, nessuno ha fatto niente per eliminare l’ufficio mobile che, da provvisorio, all’italiana sta sempre più e meglio diventando definitivo.
Fa freddo e si deve attendere all’aria aperta per essere serviti.
Chi pensa ai disagi dei clienti?
Quanto ancora dovremmo sopportare quest’andazzo?
Chi ci prende per i fondelli, magari basandosi sul non essere al potere, pensando di abbindolarci con pavoneggiamenti pseudo culturali, tesi esclusivamente a trarne futuri vantaggi in termini di assunzioni sul carrozzone statale?
Si potrebbe discettare sulla complicità dello Stato, (e tutti i poteri sono delinquenti in merito), che si estrinseca nel fatto che il locale nel qual è sito l’ufficio postale, risultando da tempo sequestrato, non venga tolto a chi non dovrebbe per Legge esserne più in possesso, ma al momento, l’unica novità degna di nota, consiste nel fatto che è stato spostato il furgone che funge da ufficio postale un po’ più verso via nazionale, in maniera tale da trasferire anche il cassonetto dell’immondizia, situato proprio all’incrocio di suddetta strada e via Sant’Angelo, creando un disagio in più per gli spazzini, costretti ad una manovra ulteriore per recuperare il cassonetto di cui si sta dicendo, e prelevarne giornalmente il contenuto.
Atteso che dai politici, più che la soluzione dei nostri problemi, dobbiamo attenderci il fatto che ce ne creino di ulteriori. Considerato il cospiquo numero di strani figuri che si possono notare per Gambatesa in questi giorni ci chiediamo:
Perché dovremmo considerare le loro chiacchiere degne di nota quando i problemi in essere restano tali?
Perché non prendere iniziative del tipo di quelle prese nella frazione Santo Stefano di Campobasso, magari sfruttando quella Banda (non larga), messa a disposizione delle compagnie telefoniche, per risolvere la maggior parte dei problemi che normalmente si pongono all’attenzione degli impiegati di un ufficio postale, problemi bypassabili magari con la presenza di un bancomat, problemi che se posti a banche con sportelli virtuali si risolverebbero con minori spese, ma soprattutto da casa propria, senza dover ringraziare quei quattro imbecilli che in questi giorni fanno bella mostra di sé?
Il benpensante di turno sicuramente direbbe:
“Ma perché non parli di Emilio Venditti, locale candidato e da te a suo tempo aiutato?”.
All’imbecille e tarato in questione, non posso che rispondere che il sottotitolo parla chiaro; ma è ancora più chiaro il messaggio che, Emilio o non Emilio, si pone a Gambatesa, terra nella quale non può attecchire alcuna possibilità di modernizzazione, proprio per il continuo snobbare ogni messaggio, modus operandi imposto magari da chi, prima si lamenta, poi mette la testa sotto la sabbia, o lo stabbio, (fumer), posto dove starebbe meglio, vista la necessità di crescita di un cervello, del quale si dubita la presenza del più piccolo seme.