Di Giovanni Carugno
Il volume del prof. Enzo Di Nuoscio pubblicato da Presses Universitaires de France, l’intervista su “Le Figaro” e la recensione su “Liberation”
Dopo aver vinto il prestigioso Premio Dosi 2022, “I geni invisibili della democrazia” (Mondadori 2022), l’ultimo libro del prof. Enzo Di Nuoscio – Ordinario di Filosofia della Scienza al Dipartimento di Scienze Umanistiche, Sociali e della Formazione di UniMol – sta avendo importanti riconoscimenti in Francia, a pochi giorni dalla pubblicazione dell’edizione francese per i tipi della Presses Universitaires de France, una delle più prestigiose case editrici al mondo.
Negli ultimi giorni alcune delle più importanti riviste e dei più prestigiosi quotidiani francesi, tra cui Liberation e Le Figaro, hanno dato ampio risalto al libro. In particolare, Le Figaro ha dedicato mezza pagina di entusiastici commenti al volume, considerandolo un importante evento editoriale per la cultura francese e raccomandandone la lettura a tutti coloro che hanno a cuore le sorti della democrazia.
Contro la diffusa convinzione che le moderne società hanno bisogno soprattutto di conoscenze tecnico-scientifiche, Di Nuoscio sostiene infatti la tesi secondo cui solo un rafforzamento della cultura e della formazione umanistica può consentire alle democrazie contemporanee di superare con successo le grandi sfide delle nuove tecnologie e della globalizzazione. Occorre dunque studiare la filosofia, la storia, la letteratura, l’arte e anche le lingue antiche per costruire quello spirito critico che è l’unico vero presidio per difendere la nostra libertà.
“Quando si legge il libro di Di Nuoscio, ha scritto Le Figaro, si ritrova il brivido per l’amore della libertà attraverso la crescita della conoscenza” e quindi “occorre leggerlo come un manuale di democrazia rivolto ai contemporanei”. Si tratta di un riconoscimento che poche volte è stato rivolto da questo giornale a intellettuali italiani. La pubblicazione in Francia di questo volume e il dibattito che sta suscitando contribuisce a rafforzare i già stretti rapporti di collaborazione tra l’Università degli Studi del Molise e alcune delle più importanti istituzioni culturali e universitarie francesi.