Di Vittorio Venditti
(Foto), Presa Da Internet
Lo “Scherzo Di Carnevale” Più Originale Della Storia
Caro Z Pepp,
proprio oggi che è martedì grasso mi dai la stura a che ti possa parlare con il cuore in mano, il cuore di chi, pecora nera, oggi può dire di apprezzarti senza sembrare una Leccata “Imperiale”.
Tutti sanno che io sono “Voce Fuori Dal Coro” per cui, al politicamente corretto, contrapporrò il mio Dire; il farneticare di un pazzo che però, forse con impertinenza, vuol esprimere la Verità, quella Verità che non può essere ascoltata presso i pulpiti di Santa romana Chiesa, ma che è la Verità che ogni pecora del Gregge conosce, Verità quindi anche a disposizione della pecora nera (per l’appunto) che ti sta tediando.
Da ieri mattina, ascoltando coloro che, preposti, pare ne sappiano più di noi, si sente dire che hai fatta una scelta “Coraggiosa”, che in Vaticano, più che consapevolezza di quanto stesse accadendo, impera l’ammirazione “per un gesto inaspettato”, e tante altre (perdonami) “stronzate”, dette magari da chi, in cuor suo, adesso gongola per averti esautorato.
Io Sono Con Te.
Io capisco Che Ti Sei Rotto Gli Zebedèi.
Innanzitutto per il fatto che tu, da quello studioso che sei e sei sempre stato, non hai mai amate le luci della ribalta, troppo antitetiche al tuo modus vivendi.
Poi, perché il tuo “Lavoro Sporco”, probabilmente disegnato da Dio in persona, ormai è alla luce del sole.
Nel prossimo “Barile Raschiato”, proporrò in prospettiva qualcosa che riguarda Santa romana Chiesa, cosa che prima del tuo avvento al Soglio di Pietro, in pochi conoscevano, ma in tanti immaginavano.
Cose scritte e riscritte, cose che tutto possono essere, tranne parte della Catechesi Cattolica, magari imposta da tuoi sottoposti nelle “remote contee”, (non necessariamente site lontano dalla città “Caput mundi”).
Sarà per questo che ti stai dimettendo?
Sarà per queste “opere di bene” che stai pensando di non essere più in grado di governare e dirigere la Barca che il buon Pietro ti ha voluto affidare in nome di Gesù?
Caro Z Pepp, io ti capisco e ti voglio un gran bene, quel bene che si deve volere a chi, uomo, ci sta spiegando che è tale, nel rispetto e nell’obbedienza che si deve al nostro creatore.
Ti voglio bene e ti comprendo, perché credimi, è difficile e stomachevole dover avere a che fare con escrementi del diavolo, tuoi colleghi e sottoposti, gente che anteponendo l’oppio della religione come una maschera non necessariamente carnascialesca, dietro, alla faccia di Pietro, fanno i loro porci comodi, alla stregua di novelli Alessandro sesto (Borgia), facendo passare il tutto per “Opere Pie” e guadagnarci danari, alle spalle della povera gente, ancora fissata nel credere a simili ciarlatani.
Ti voglio bene e ti comprendo anche perché, magari senza volerlo, sei stato in grado di passare alla Storia, quella grande Storia, che dà appuntamento solo ai grandi, grandi come te, amico mio.
Inoltre, atteso che qualche tuo predecessore, (Giovanni Paolo primo e Pio Undecimo, solo per fare due nomi), per tigna a non voler lasciare che la storia facesse il suo corso e di conseguenza a non “dimettersi”, hanno raggiunta anzi tempo la “Casa dell’Eterno Padre”, non posso non apprezzare il tuo “Gesto”, teso a far in modo che l’appuntamento con Dio, fosse rimandato alla Giusta Data, quella per capirci imposta da Dio stesso, non da uomini, tuoi collaboratori sulla carta, tira piedi nei fatti reali.
Per questo:
Avrai “parlato” con Padre Giulio?
Se sì, sei veramente un grande!
In definitiva, amico mio, siccome “Sic transit gloria mundi”, avendo la possibilità di riposarti e di farlo senza dover patire, bene hai fatto nel tuo operare.
Se poi ciò è anche disegnato dal Buon Dio: Ancora meglio!