Di Vittorio Venditti
(Foto), Di Salvatore Di Maria
(Video), Di Salvatore Di Maria
Al Circolo Anziani “L’Amicizia”, Rione Vazzieri, Campobasso
Abbandonando per un po’ elezioni e quant’altro di simile, oggi mi va di raccontarti quant’è accaduto l’altro ieri sera, questa volta non a Gambatesa, ma dove, (e sarà meglio spiegato a fine discorso), la gente, più che arrabbiarsi per le farneticazioni che giornalmente ti propongo, ne è contenta e le apprezza:
Un altro mondo, rispetto a Gambatesa!
I fatti:
Tutto è cominciato venerdì mattina quasi per scherzo; Matteo Petrilli, (U Pttor), mi telefona in ufficio e, fra le altre cose, mi dice:
“La notte di capodanno, mentre facevamo la squadra, una cosa mi è rimasta impressa: il tuo modo di suonare.
Ti sento da sempre, ma suonare insieme è stato diverso.
Domani sera avremmo intenzione di fare una festa al circolo che frequento dal novembre scorso ed ho pensato a te per accompagnarmi nel fare un po’ di rumore; che ne pensi?”
Io, considerata l’amicizia più che trentennale che ho l’onore di poter coltivare nei confronti di Matteo, (oltre al nostro essere stati colleghi di lavoro), senza pensarci due volte ho accettata la proposta, per cui ci siamo accordati sui tempi ed i modi che ci avrebbero portato a fare una così bella esperienza.
Da dire che Matteo, fin da subito, ha voluto con noi anche Salvatore, (di seguito totore), per cui si è immediatamente concretizzata la possibilità di lavorare anche per costruire quanto ora la mia mente malata ti sta proponendo.
Alle sei e trenta pomeridiane dell’altro ieri dunque, arrivati al circolo, siamo stati accolti da tanti Amici per l’appunto, che più che anziani erano senz’alcun dubbio giovani, tanta è stata la loro voglia di vivere e comunicare con chi, forse per la diversa età, normalmente pensa ad altro, dimenticando che lo stare insieme è probabilmente il miglior collante per Vivere e farlo con la V maiuscola.
Una bella sorpresa è consistita nel fatto che tra queste persone ho ritrovato Michele Melone, un altro dei pensionati Enel, persona che non vedevo da tredici anni, vale a dire, da quando ha deciso di lasciare il nostro comune luogo di lavoro.
Oltre a Michele, erano nel circolo anche Nino, (un altro degli squadristi con i quali ho avuto il piacere e l’onore di suonare durante la scorsa Santa Notte), Lina e Donato, anche questi due, come il primo degli ultimi tre nominati, originari di Gambatesa.
Da subito la festa è entrata nel vivo; io e Matteo, unitamente a Claudio che per l’occasione ha presa la chitarra che Matteo aveva portata con sé a supporto, abbiamo iniziato a suonare.
Prima qualche motivo per riscaldare l’aria, poi canzoni, canzoni e canzoni, cantate in dialetto campobassano e napoletano dai nostri amici che ci attorniavano, quasi senza lasciarci respirare.
Loro contenti di noi, noi felici di stare con loro, in un’armonia che sinceramente non mi aspettavo di raggiungere così presto.
Mentre si cantava, ad alcuni è cominciata a venire anche voglia di ballare, per cui, staccati dal gruppo dei cantori e preso posto al centro della sala, hanno cominciato a farlo senza ritegno.
Lucia, Angela, Clementina, Nicola, Michele, Salvatore e tutta quella settantina di persone che ci avevano accolti, cantavano e noi con loro suonavamo e mangiando e bevendo ogni ben di Dio, preparato sapientemente in abbondanza, stavamo bene, raggiungendo l’obbiettivo preposto e tenendo fede a quanto Matteo aveva fin da subito desiderato: creare la giusta atmosfera per far passare a tutti un sabato diverso.
Cosa bella a parte poi, è stata quella botta di Cultura che i nostri amici ci hanno proposta, cosa bella perché, a differenza di quanto si potrebbe pensare, non solo non era estranea alla festa, ma ha dato un tocco di serietà che ha reso l’Incontro ancor più interessante.
6. Lucio E Mafalda Che Recitano
Prima le poesie lette e straordinariamente ben recitate da Clementina, (con l’aggiunta di parti comiche che ci hanno strappato non poche risate), poi la recitazione allo stesso modo Magistrale (e non sto scherzando) di Lucio e Mafalda, (il tutto, rigorosamente in dialetto campobassano), hanno fatto da piacevole intermezzo al cantare, suonare, ballare, mangiare e bere che per tutta la serata ci ha accompagnati.
Le canzoni, antiche, ma rese moderne da quell’irrefrenabile voglia di fare dei nostri Amici, spaziavano dalla musica di sapore campobassano, al sapiente Cantare proposto dai Motivi di provenienza partenopea di fine diciannovesimo/inizio ventesimo secolo, con qualche sprazzo di canzone inizio anni cinquanta che non guastava.
Il nostro stupore però si è palesato quando, fermati gli strumenti, si è deciso di accendere uno stereo che era montato in sala, ciò per eseguire qualche ballo più moderno, di coppia o di gruppo,
che, se vogliamo, ha scatenati ancora di più gli astanti.
Scatenati sul serio:
Hanno incominciato a ballare pezzi da discoteca!
In definitiva: E’ stata una serata che non dimenticheremo facilmente, visto che una cosa del genere, vederla a Gambatesa, significherebbe provocare un cataclisma di proporzioni apocalittiche che provocherebbe lo spostamento dell’inclinazione dell’asse terrestre.
Io e Totore infatti, mentre assistevamo a quello spettacolo, immaginavamo che al posto di questi nostri nuovi Amici, ci fossero Pasquale (Muschill), Antonio (Triest) e quei pochi che frequentano il circolo anziani di Gambatesa, di cui vedi in foto l’insegna.
Non che i nostri compaesani non sappiano ballare, ma se mi leggi da Gambatesa o se conosci poco poco il nostro ambiente, pensi che sia possibile vedere una serata del genere in quel circolo?
Va detto per la verità che altri fattori concorrono a che ciò non avvenga.
A Campobasso infatti, le sedi degl’innumerevoli circoli per anziani, sono in essere per volontà fattiva del locale municipio.
Ogni amministrazione, sia di destra che di sinistra, se prima ha contribuito alla formazione dei circoli stessi, ora, nonostante i tempi di vacche magre, continua a tenere viva questa forma di associazionismo, nel rispetto di chi, una volta attivo nel lavoro, oggi deve restare vigile per fornire l’esperienza acquisita in un’intera vita, oltreché per godere di quel momento di felicità, magari tralasciato in passato per contribuire alla crescita della città, in favore delle generazioni oggi attive.
A Gambatesa… Pare di no.
So che la sede del circolo degli anziani nulla ha a che vedere con il municipio.
E Non E’ Bello!
Il municipio di Gambatesa, vanta un attivo di bilancio.
Cosa costerebbe creare una sede per gli anziani?
Come farlo in un locale di proprietà municipale?
Stando alle parole di Matteo, l’iscrizione al circolo di cui ho parlato in questa farneticazione, costerebbe venti euro l’anno, proprio grazie alla possibilità di non dover pagare l’affitto della sede.
Perché Salvatore a Ccett, mi ha parlato di un contributo pari a tre volte quello che si paga a Campobasso?
Lui mi ha detto che per solidarietà, negli anni scorsi ha presa la tessera del circolo, pur non avendo nulla a che fare con il circolo stesso!
Perché non si arriva a contribuire per una cosa così nobile?
Questa, al di là del mio Dire, vuol essere la domanda finale espressa da un pazzo.
La Politica Di Oggi: Come Risponde?