Di Luca Giordano
La Francia brucia e Parigi è messa sottosopra dalle proteste, dopo l’annuncio della nuova riforma pensionistica del governo Macron che per molte categorie di lavoratori sposta la pensione dai 62 ai 64 anni con 43 anni minimi di contributi versati, facendo indignare così tanto i francesi che si sono riversati nelle strade bloccando l’intero paese, fermando i trasporti e lasciando a casa gli spazzini parigini per ridurre la capitale in un vero immondezzaio.
Se i francesi rispondono a muso duro alle imposizioni dettate dall’alto (l’ultima volta è stato nel 2018 con i Gillet Gialli contro l’aumento del gasolio), noi italiani lo facciamo molto passivamente al massimo sfogando la nostra frustrazione sui social.
Le pensioni minime italiane rispetto a quelle francesi sono veramente ridicole (tra le più basse in Europa, segno di una nostra economia assai fragile) e secondo gli esperti del settore sono destinate a scomparire completamente per i lavoratori under trentacinque che continuando a percepire questi salari da fame saranno destinati a lavorare sino all’ultimo giorno di vita per potersi mantenere.
all’italiano medio però queste cose non sembrano interessare più di tanto, come cantavano gli articolo 31 in una loro canzone tra le più famose:
“Io sono un italiano e canto
Non togliermi il pallone e non ti disturbo più
Sono l’italiano medio nel blu dipinto di blu”.