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E Le Vittime Costrette?

Di Mario Ricca

Quelle che non possono scegliere, sponsor loro malgrado anche dell’odierna pagliacciata.

Centesimo

Oggi si ricordano le vittime di mafia. Sarebbe però il caso di ricordare anche le vittime di quella mafia che non spara, che non ha bisogno di sparare perché talmente radicata all’interno degli apparati che gestiscono la cosa pubblica che oramai è diventata prassi. Chi spara ha paura, chi non ha bisogno di sparare paura non ha perché reso intoccabile da un sistema marcio che produce inefficienza e corruzione e che ha un nome e cognome: socialismo reale.

Le vittime della mafia che non ha bisogno di sparare sono coloro che subiscono mediante coercizione, l’estorsione legalizzata detta tasse, un pizzo che serve a finanziare l’inefficienza e la corruzione di cui sopra, che politici di ogni razza, mandarini burocrati e dirigenti del leviatano non hanno interesse a debellare, pena la riduzione fisiologica del carrozzone che determinerebbe un netto taglio dei benefit di questa pletora di criminali che dovrebbero essere semplici arbitri invece giocano con regole da loro stabilite il più delle volte barando e mediante esproprio legalizzato diventano azionisti di maggioranza della classe produttiva, senza rischiare nulla.

Bene, io preferisco ricordare le vittime quotidiane di chi non ha bisogno di sparare!