Festa Delle Donne Nel Segno Di Alda Merini

Di Luca Giordano

Non so per quale motivo, ma se devo pensare ad una donna da cui prendere esempio per la propria forza vitale seppur in costante stato di malattia e soprattutto per la propria arte, il mio pensiero si rifà subito alla poetessa Alda Merini.

Alda Merini

Alda Giuseppina Angela Merini nasce a Milano nel primo giorno di primavera. Da subito capisce che lo studio è la prima strada per una vita indipendente e così inizia a leggere un pò di tutto, scontentando la madre che la voleva soltanto una donna di casa.

Fin da piccola, Alda Merini ha la passione per la scrittura e compone le prime poesie che verranno cestinate dai genitori perché come si dice: ‘di arte non si campa’. Scampa alle bombe della guerra mondiale ed a diciassette anni viene internata in un istituto psichiatrico nel quale le viene diagnosticato il disturbo bipolare con il quale dovrà combattere per tutta la vita. Entra ed esce dai manicomi, ma continua a scrivere della propria follia, della fragilità dell’essere umano e degli scarti della società come sono considerati i cosiddetti ‘esseri non in grado di produrre’ per l’appunto in questa società prettamente consumistica.

Si Sposa e tra un ricovero e l’altro, partorisce nel corso degli anni quattro figlie (che poi verranno affidate ad altre famiglie) ma che riconosceranno in lei quella madre naturale che le ha messe al mondo, seppur con i propri limiti psicofisici.

Negli anni novanta conosce il successo, dopo aver vinto il premio Montale con la raccolta di poesie ‘Diario di una Diversa’, con il quale guadagna i primi veri soldi, senza comunque cambiare stile di vita e continuando a vivere in una casetta sui navigli di Milano.

Lei, sempre giudicata come una diversa, ha dedicato questi versi a tutte le donne:

“Sorridi donna
sorridi sempre alla vita
anche se lei non ti sorride
Sorridi agli amori finiti
sorridi ai tuoi dolori
sorridi comunque.”