Di Confcooperative Molise
Garantire pari opportunità nel mercato del lavoro significa combattere ogni forma di discriminazione basata sul genere. In un contesto come quello italiano, caratterizzato da bassi livelli di partecipazione delle donne nel mercato del lavoro e da differenze di retribuzione a sfavore della componente femminile, il monitoraggio, la promozione e il sostegno alle pari opportunità diventano strategici.
Obiettivo degli interventi incentrati sulle pari opportunità in ambito lavorativo è quello di garantire una serie di misure volte a superare le condizioni avverse alla parità tra sessi nell’accesso all’impiego e durante lo svolgimento della prestazione lavorativa; tra queste possiamo trovare per esempio la predisposizione di un determinato numero di posti adibiti alle quote rosa, forme di agevolazione per quanto riguarda la flessibilità d’orario, o i permessi volti a migliorare l’equilibrio vita-lavoro.
Il tema delle parità di opportunità tra uomo e donna è stato oggetto di un recente intervento del legislatore che a sedici anni dall’introduzione del Codice delle Pari Opportunità ha inteso rafforzarne i meccanismi di tutela. Ciò attraverso l’introduzione della Certificazione di pari opportunità, ovvero un documento certificato attestante tutte le misure messe in pratica dalle imprese per colmare il divario di genere sotto molteplici profili (parità salariale, politiche
di genere, tutela della maternità, occasioni di crescita in azienda, ecc.). Il possesso di tale certificazione ha garantito, per l’anno 2022, la possibilità di beneficiare di un sistema premiale, consistente principalmente in forme d’esonero contributivo (entro il limite massimo di € 50.000 annui per ogni azienda).
Ma quando parliamo di pari opportunità non dobbiamo farlo solo ed esclusivamente riferendoci alle condizioni di parità fra uomini e donne.
Le pari opportunità sono un principio giuridicointeso come l’assenza di ostacoli alla partecipazione economica, politica e sociale di un qualsiasi individuo per ragioni connesse non solo al genere, ma anche a religione e convinzioni personali, razza e origine etnica, disabilità, età, orientamento sessuale o politico.
La discriminazione basata su religione o convinzioni personali, handicap, età o tendenze sessuali è proibita in tutta l’Unione europea poiché può pregiudicare il conseguimento degli obiettivi del trattato CE, in particolare il raggiungimento di un elevato livello di occupazione e di protezione sociale, il miglioramento del tenore e della qualità della vita, la coesione economica e sociale, la solidarietà e la libera circolazione delle persone.
Il principio che si applica alle questioni di genere che vedono protagoniste le donne, si è quindi esteso anche ad altre forme di discriminazione.
La Confcooperative, su un sondaggio fatto sulle 20.000 cooperative aderenti, ha evidenziato che l’occupazione femminile rappresenta il 60.8% delle persone occupate all’interno delle stesse e ben il 40% di esse sono anche socie.
Questo è un dato molto importante e sta ad indicare che il movimento cooperativistico da spazio alle donne costruendo anche le condizioni efficaci ed adatte per far in modo di contrastare la diversità di genere ponendo in essere misure essenziali affinché anche le donne possano inserirsi e restare nel mondo del lavoro senza alcun ostacolo.
Quale neo referente della Commissione Dirigenti Cooperatrici della Confcooperative Molise, l’impegno di Annarita D’Orazio sarà quello di portare sul tavolo della Commissione Nazionale le varie istanze delle cooperative regionali relativamente all’impiego femminile con proposte migliorative ed idee di sviluppo.