Di Luca Giordano
Sta facendo discutere in queste ultime ore il selfie chiesto da un ammiratore e concesso da Maria De Filippi, proprio davanti la bara appoggiata a terra del compianto Maurizio Costanzo durante la camera ardente a lui dedicata. Dovrebbe far riflettere questo gesto alquanto inopportuno ed irrispettoso della morte, ma che è frutto della nostra società e della sua smania di protagonismo che attraverso foto o selfie da postare in rete, ha inghiottito le buone maniere da usare nel mondo reale, la cui esistenza è sempre più sterile rispetto a quella virtuale.
Infatti, sono sempre più numerose le cosiddette ‘vittime da selfie estremo’, ossia quelle persone che sono morte per aver voluto tentare l’autoscatto perfetto, in posti strambi come il cornicione di un palazzo o arrampicarsi su di una gru senza protezioni per poi cadere nel vuoto.
Ritornando al selfie macabro, quello che in molti (sani di mente) non farebbero mai per decenza e moralità possiamo ricordare i pullman organizzati per andare a vedere tutti insieme appassionatamente, la Costa Concordia naufragata all’Isola del Giglio che ha ucciso ben trentadue persone. Per non dimenticare i curiosi che si sono fotografati davanti l’hotel Rigopiano da poco collassato sotto una valanga in Abbruzzo o peggio ancora davanti la casa di Michele Misseri ad Avetrana condannato poi insieme alla moglie e la figlia per l’omicidio della nipote Sarah Scazzi.
Domina oggigiorno la voglia di apparire sempre e comunque e chi non ha un briciolo di quoziente intellettivo incappa in queste pessime figure.