Di Cesare Scalabrino
DAL 2012 AL 2022 DANNI IN AGRICOLTURA PER 5 MILIONI DI EURO, AL RITMO DI 4-500MILA EURO L’ANNO – NEGLI ULTIMI 4 ANNI 866 INCIDENTI STRADALI CAUSATI
L’80% dei danni da ungulati alle coltivazioni agricole sono causati dai cinghiali. Ad affermarlo è Coldiretti Molise evidenziando che dal 2012 al 2022 (dato ancora parziale per l’ultimo anno) le devastazioni provocate da questi selvatici hanno superato i 5 milioni di euro. I numeri sono emersi sulla base dei dati della Regione Molise secondo cui nel solo 2021 sono stati denunciati 500mila euro di danni imputabili ai soli cinghiali, dato in aumento del 25 % rispetto all’anno precedente, stabilizzatosi negli ultimi anni a 4-500mila euro all’anno.
Coldiretti Molise stima che sul territorio regionale vi siano oltre 40mila cinghiali, ovvero uno ogni 7 abitanti, a fronte dei due capi ad ettaro previsti per il mantenimento sostenibile dell’ecosistema. Con questi numeri i cinghiali sono diventati sempre più una minaccia anche per la circolazione stradale e dunque per la sicurezza e la salute pubblica dei cittadini. Infatti, gli incidenti stradali causati da questi animali, solo negli ultimi quattro anni, sono stati 866, evidenziando un aumento in termini percentuali di circa l’80% ogni anno. Per quanto riguarda invece il danno economico causato, dal 2012 al 2022, questo è quantificabile in 1 milione e 500mila euro.
“La presenza di ungulati e predatori è una delle principali cause dell’abbandono delle nostre campagne, delle nostre montagne e soprattutto delle aree più marginali anche se l’emergenza è arrivata ormai fino dentro le città – spiega Claudio Papa, neo Presidente Coldiretti Molise – Centinaia e centinaia di ettari fertili nella nostra regione sono stati abbandonati contribuendo all’aumento del rischio di erosione e dissesto idrogeologico. Fare attività agricola è diventato impossibile ed insostenibile con conseguenze dirette sul mantenimento del paesaggio, sulla cura del territorio, sulla biodiversità e sulla produzione di cibo per la comunità. La presenza fuori controllo della popolazione di questa specie – prosegue Papa – costringe gli agricoltori a fare la guardia ai vigneti, ai campi di mais, ai raccolti. Denunciare i danni che non ripagano mai interamente del lavoro e degli investimenti, non può continuare ad essere la soluzione al problema così come non possiamo alzare recinti ovunque. Questi animali – Precisa il Presidente di Coldiretti – scavano buche alla ricerca di cibo, abbattono muretti, fanno scappare i turisti e azzerano la redditività delle aziende agricole. E’ una lotta impari. L’equilibrio si è rotto non solo nelle campagne e va ristabilito”.
Da anni Coldiretti Molise si sta battendo per ridurre la popolazione dei cinghiali. In Molise, su sollecitazione della Federazione regionale, è stato introdotto dalla Regione il selecontrollo, normativa che consente agli agricoltori-cacciatori di intervenire direttamente contro gli ungulati per proteggere i raccolti, dopo averne segnalato la presenza nei propri fondi. Ora anche il Governo nazionale si muove. “E’ una prima misura – conclude il Presidente regionale, Claudio Papa – Quello che chiediamo è un decreto legge urgentissimo, a livello nazionale, per modificare l’articolo 19 della Legge 157 del 1992 che consenta di estendere i piani di controllo coordinati dalle Regioni ed arrivare così ad una drastica soluzione per normalizzare un fenomeno che non riguarda più soltanto gli agricoltori, ma tutta la collettività”.