Di Vittorio Venditti
(Foto), Di Salvatore Di Maria
Forse… Un Po’ Troppo Tranquillo!
Un po’ per alleggerire il mio farneticare, un po’ perché stiamo attendendo notizie da girare al mondo per l’ovvia ripresa fatta da chi non ha nemmeno il coraggio di presentare in maniera ufficiale la fonte di provenienza delle stesse, fatto sta che oggi, da contraltare alla pompa con la quale si presenta la prossima campagna elettorale che ci ammorberà gli zebedèi durante il periodo carnascialesco, io farneticherò sull’appena trascorsa fine settimana, in maniera da divulgare al mondo quanto accade nei bar, unici veri luoghi d’aggregazione che ci possiamo permettere a Gambatesa, posti nei quali, grazie a Dio, quello Vero, possiamo parlare e sparlare, a dispetto di coloro che fantasticherebbero non meglio precisate “volontà di pascere il gregge”.
[download id=”268″ format=”2″]
[download id=”269″ format=”2″]
[download id=”270″ format=”2″]
[download id=”271″ format=”2″]
Mentre la “Politica locale” (esclusa l’opposizione che vota per la maggioranza, visto che non conta niente ne fa niente per contare di più), si attrezza per cercare di carpire la fiducia di quei pochi che ancora credono alle favole; mentre gli “accontentati” dalla Stessa politica, nonostante le mie rimostranze evitano di pubblicare correttamente le delibere numero tre e sette del duemilatredici, (Ancora ieri sono stato sul sito istituzionale di gambatesa e scaricando quei documenti li trovo come in precedenza incompleti), chissà per quali stupidi interessi da celare, visto che le delibere medesime verranno probabilmente richieste su carta e pubblicate a loro dispetto; noi cittadini, aguzzando il nostro ingegno, cerchiamo di trovare il modo per far passare quel poco di tempo che ci resta per riposarci dalle fatiche che comunque ci danno da vivere.
E’ in quest’ottica che venerdì notte, anzi, ormai sabato mattina, abbiamo (fra l’altro) messo in croce il povero Donato, adeguatamente carburato, che ci ha proposta una delle sue ultime reppate, basata sul tema delle prossime elezioni, politiche e regionali insieme: per lui, come per noi, ormai tutto fa brodo.
Donato è arrivato a somigliare al celeberrimo cantante filo satanista, visti gli occhi che forse, per il troppo alcol ingerito dal Nostro, avevano assunto un colore “disgiunto”, come fosse il voto per le prossime elezioni regionali.
In questi giorni, pare che anche l’acqua si rifiuti di abbondare a Gambatesa e nelle zone limitrofe, per cui puoi vedere com’è ridotto il lago di Occhito, cosa che se continuerà a persistere, permetterà ai soliti noti di chiedere lauti fondi per risarcire della mancanza d’acqua e dei conseguenti mancati raccolti l’agricoltura… ovviamente pugliese!
Che pensavi che arrivasse qualcosa ai molisani?
Noi però, durante la fine settimana, a tutto pensiamo tranne che a questi discorsi che definire di alta filosofia, significa non voler sparare sulla croce rossa, composta da coloro che fino a ieri non ci hanno visti e che oggi troviamo a far bella mostra di sé su ogni mas media, pannelli elettorali in primis.
E’ in quest’ottica che sabato sera per continuare a divertirci, ci è venuta l’idea di molestare Mario Di Maria, (U Barber), che all’una di notte, (quindi, a domenica abbondantemente inoltrata), invece di andarsi a divertire con la compagna di quella sera, è stato costretto, suo malgrado e comunque per suo guadagno, a riaprire il suo negozio di parrucchieria, per “acconciare” almeno uno di noi, Belli e nello stesso tempo ribelli, alla faccia di chi ci vuole male.
Donato, come detto già più che in Pelle, aveva comprata una bottiglietta di Sambuca e per far passare il tempo la stava dividendo con l’unico che potesse accettarne il gusto: Mio fratello Tonino.
Mario era passato all’azione sull’ovvia cavia, vale a dire chi scrive, io ero sotto i ferri e l’unico in libertà, Totore, oltre a fare le foto che stai vedendo, è uno di coloro cui, come a me, la Sambuca fa talmente schifo da provocare in noi quell’effetto Vesuvio che è bene evitare di mostrare in pubblico per questioni di ordine.
Mentre Mario mi stava trasformando da quel normale mostro che sono, in un improbabile bello, ma sicuro Ribelle, Totore si sbizzarriva a riprendere l’“Arte”, che il nostro ospite propone ai suoi clienti
Alle due meno un quarto, dopo una sana chiacchierata ed il mio riallestimento per il prossimo futuro, decidiamo di sospendere la seduta, anche perché gli altri clienti della parrucchieria, nel frattempo stavano via via cadendo fra le braccia di Morfeo, e sembrava brutto trasformare il negozio di Mario in un bivacco per barboni.
Così, pagato il servizio a Mario, tutti decidiamo di concludere la serata, soddisfatti almeno di essere stati in compagnia, senza creare disturbi a terzi, quei terzi che dormono la notte ma lo fanno anche il giorno, visto il risultato proposto a Gambatesa in termine di sviluppo del paese e di possibilità di lavoro, costruita per quei pochi giovani che stanno imparando dal sottoscritto ad avere la testa dura e rimanere in paese:
Costi quel che costi.