Di Vittorio Venditti
Mazz’E Panelle, Fann’I Figlie Belle; Pane Senza Mazze, Fann’I Figlie Pazze.
Oggi è la Giornata mondiale contro il bullismo e il cyberbullismo: fenomeni globali e sempre più pericolosi. Perché?
Chi ritiene il problema dovuto all’utilizzo indiscriminato dei prodotti derivanti dalle applicazioni informatiche, chi crede che oggi si stia proponendo una parodia di quanto già pubblicato l’altro ieri. Nulla di tutto questo: chi oggi torna sul tema, lo fa per averne patite le conseguenze senza l’uso ed abuso di smartphone o computer vari. Se oggi viene toccato l’argomento è solo per esprimere la riprovazione nei confronti di coloro che in questo giorno si riempiono la bocca di paroloni che nel caso significano parolacce per non dire di peggio.
Già cinquant’anni fa, solo uscire per strada ed avere deficit personali che sarebbero dovuti rimanere tali, significava venir bersagliati dai cosiddetti ‘normali’, tanto che in molti evitavano di mostrarsi. C’era poi chi non accettava tali ‘imposizioni’ fatte passare per ‘giochi innocenti’, (poi etichettati come passatempo per bambini deficienti) e reagiva, magari con la possibilità di menare le mani e poter tornare ad avere la propria libertà di vita, attuata senza ricevere ulteriori molestie.
Tali ‘ribellioni’ allo status quo, allora come ora venivano considerate affiggendo a chi si ribella il termine di ‘disadattato/a’, targa che fa piacere poter mostrare, soprattutto se certo ‘disadattamento’ serve a spiegare che se la vita è sacrificio, ognuno per guadagnarsene i benefici e la stessa lunghezza nel tempo, dovrà attenersi al detto che sostanzialmente recita che ‘la libertà di ciascuno, termina dove comincia quella altrui’, cosa che se non viene compresa, potrebbe portare inesorabilmente ed in maniera esiziale all’antitesi della vita stessa:
LA MORTE DI CHI TRASGREDISCE A TAL REGOLA.