Di Giovanni Carugno
Conferito da pochi giorni alla dott.ssa Michela Nista, molisana, nata e residente a Isernia, il primo titolo di Specializzazione medica in Patologia Clinica e Biochimica Clinica dell’Università degli Studi del Molise. La Scuola che ha sede amministrativa presso il Dipartimento di Medicina e Scienze della Salute “Vincenzo Tiberio”, annovera tra le strutture della rete formativa assistenziale le Unità Operative di Laboratorio di Analisi, di Medicina Trasfusionale e di Anatomia Patologica dei Presidi Ospedalieri A.S.Re.M. di Campobasso, Isernia e Termoli, cui si è aggiunta più di recente l’Unità Operativa di Emostasi e Trombosi della Casa Sollievo della Sofferenza di S. Giovanni Rotondo. Diretta dal prof. Fabrizio Gentile, la Scuola si caratterizza per un nutrito gruppo di docenti UniMol, nonché di dirigenti medici e biologi dell’A.S.Re.M., in funzione di tutor dell’attività formativa professionalizzante.
La dott.ssa Michela Nista ha discusso, davanti alla Commissione composta dai proff. Angiolillo, Arcaro, Caruso, Garofalo e Gentile, una tesi sperimentale di argomento immunotrasfusionale, di cui è stata Relatrice la dott.ssa Matilde Caruso, primario facente funzione dell’Unità Operativa Complessa di Medicina Trasfusionale dell’A.S.Re.M, conseguendo il massimo dei voti e la lode.
Il traguardo raggiunto dalla Scuola e dalla Dott.ssa Nista racchiude in sé un ventaglio di risultati davvero notevole e un quadro di opportunità e prospettive particolarmente significativo. Il conseguimento del Diploma di Specializzazione da parte della dott.ssa Nista, infatti, sarà seguito dal suo inquadramento a tempo indeterminato nell’organico dell’Unità Operativa di Medicina Trasfusionale del P.O. Francesco Veneziale di Isernia, per effetto dell’incarico a tempo determinato da lei conseguito per concorso già durante il penultimo anno del corso di specializzazione (legge Calabria sul reclutamento dei medici specialisti in formazione). Un importante segnale rappresentativo di slancio e di sprone nella direzione della qualificazione del personale dell’area medico-sanitaria, ma ancor più verso quella fondamentale esigenza di accompagnare e rafforzare la valorizzazione delle giovani professionalità del territorio regionale.