Di Luca Giordano
Da una settimana ormai in Italia non si parla che dell’arresto del boss mafioso Matteo Messina Denaro e della penalizzazione della Juventus in campionato (come se i problemi italiani fossero solo questi) che quasi si possono fondere le due cose, facendo sbizzarrire le tifoserie avversarie con sfottò davvero molto molto divertenti.
Entrando nella questione ‘penalizzazione della Juventus’ inflitta dalla corte federale della Figc che ha cancellato alla società torinese di fatto quindici punti in classifica per il filone giudiziario delle plusvalenze e del falso in bilancio (che è a tutt’oggi da valutare), facendola scivolare al decimo posto in classifica.
Da questo punto è partita la ‘caccia alla ragione’ dove tutti, ma proprio tutti hanno detto la loro in merito alla questione, dimenticando che il movimento calcistico italiano è già pressoché morto.
Si potrebbe dire che il -15 sia anche abbastanza leggera come pena, perché falsificando i fatturati si è potuta tenere a galla una rosa abbastanza competitiva in grado di riuscire ad ottenere dei discreti risultati, quindi falsificando di fatto le competizioni alle quali la Juve ha preso parte. Le plusvalenze però non sono giudicabili. in un calcio dove un Grealish viene pagato 120 milioni di euro da Manchester city o un Mbappè che viene preso in prestito a zero dal Psg perché aveva il mercato bloccato per aver sforato il fair play finanziario, per poi pagarlo l’anno successivo 220 milioni di euro (di esempi così se ne potrebbero fare a valanga).
Tornando a casa nostra, il metodo delle plusvalenze pare sia un comportamento familiare a tante, per non dire tutte le società calcistiche che in questo modo tirano avanti la carretta, argomento che a livello europeo non conta veramente più niente. In queste ore le procure stanno valutando anche operazioni fatte dalle società di Napoli,Roma e Milan.
Bisogna fare pulizia certo, ma in un sistema globale così sporco e corrotto è assai difficile.