Di Vittorio Venditti
(Foto), Di Marco Frosali
E Mò Riparatelo Voi!
Dopo aver trattato ampiamente del Capodanno appena trascorso, in “ossequio” a chi vorrebbe impormi di smetterla con queste “inutili e stupide farneticazioni che fanno incazzare e mettono in cattiva luce Gambatesa”, passiamo a parlare di un fatto per il quale purtroppo non potendo fare i nomi, (è chiaro: solo perché non li conosco… per ora!), non potrò neppure far in modo che gli stessi, dopo la giusta, quanto adeguata tortura delle bestie cui i nomi sono abbinati, questi nomi e cognomi, (ed eventualmente anche i soprannomi), potessero essere scritti sulle lapidi poste a ridosso della fossa comune nella quale andrebbero sepolti i bastardi, protagonisti del risultato che ti ho mostrato grazie allo stomaco del mio amico, nonché collaboratore, quel Marco a cui non hanno fatto cantare le ultime maidunate sul palco ieri sera.
I fatti:
Ieri, era mezzogiorno, riuniti presso il bar di Salvatore a Ccett per il solito aperitivo di classe, parlando del più e del meno marco mi comunicava la triste notizia:
“Hai visto che hanno fatto con i petardi?”
Ed io:
“Che c’è di nuovo? Non bastano le imbecillate trascorse, delle quali già abbiamo abbondantemente dibattuto?”
No, hanno voluto dare di più; con una cipolla posta in prossimità, hanno fatto saltare il cannoncino del carro armato, quel monumento ai Caduti che andrebbe rispettato al di là di ogni idea politica…”.
A questo punto, innanzitutto mi viene da chiedere a te ed alla tua intelligenza se, almeno per una volta, quel sistema di videosorveglianza, lautamente pagato con i nostri soldi, servirà a smascherare i mentecatti che hanno commesso un tale scempio.
Ricordo a me stesso infatti, che nei giorni scorsi, già la fontana aveva subito dei danni, grazie alla demenzialità di questi purtroppo nostri concittadini.
Qualcuno farà qualcosa?
Io, attribuisco queste azioni ai “soliti noti”.
Due anni e mezzo fa, gli allora componenti della stazione dei carabinieri di Gambatesa pretendevano di sapere da me chi fosse questa gente.
Nel frattempo:
Avranno scoperti i loro nomi?
E se sì:
Perché non vengono presi provvedimenti seri nei loro confronti?
Ci dobbiamo pensare noi?
Se sì, basta dirlo!
Però poi evitate italianamente di cercare di salire sul carro del vincitore, perché da questo Carro, (più che ben Armato), verrete buttati giù e schiacciati come vermi sotto i cingoli…
Al di là di tutto, e nel rispetto totale per i nostri Concittadini che hanno sacrificata la loro vita per il futuro della nostra Patria, volendo sempre e comunque vedere il bicchiere mezzo pieno, da quel pazzo che sono, mi vengono certe fantasie che vado ad espettorarti senza vergogna.
Durante la santa Notte, abbiamo potuto apprezzare lo spettacolo pirotecnico proposto dai nostri concittadini, in testa Antonio Quinto (Triest).
Lo spettacolo è stato talmente bello che l’ho potuto apprezzare anch’io, se pure solo in audio.
Visti gli aspiranti “fuochisti” che per fare tirocinio stanno distruggendo le poche cose di valore che abbiamo in Gambatesa, sarà il caso, anche per evitare ulteriori distruzioni, di inquadrare questi scemi, e porli sotto il valido comando di Triest.
Già immagino, in un’ipotetica ma non peregrina guerra, la “compagnia Riccardo da Gambatesa” che avanza sul fronte a colpi di bestemmie imposte dal “Comandante”, in grado di far paura alla stessa stregua dei Maori, quando, durante la campagna d’Italia, combattuta come “episodio” della seconda guerra mondiale, intonando l’Haka, impaurivano e di brutto i soldati tedeschi che non avevano mai udito nulla di simile nella loro vita, ne erano stati addestrati a reagire a simili canti.
D’altra parte, l’esercito nostrano, combattendo con il moschetto, pur perdendo alla fine la guerra ha saputo difendersi bene, contro mezzi corazzati i cui equipaggi, alla vista dei nostri poveri diavoli, non sapevano se ridere o compatirli.
Se il moschetto ha fatta la sua porca figura, come non potremmo averla vinta a colpi di cipolle e raudi?
In definitiva e tralasciando certi modi di agire, già condannati, auspico che si prendano provvedimenti seri, una volta e per tutte, per arginare il fenomeno dei botti, visto che in caso contrario, sarà perfettamente legittimo dubitare di uno Stato che (e voglio vedere chi ha gli attributi per querelarmi) ha interessi inconfessabili, nel permettere la vendita e l’uso di certo materiale, riprovevole nei discorsi di circostanza, legalizzato nei fatti, fatti che poi, come vedremo in seguito, ci costeranno l’ennesima tassa, necessaria alla riparazione dei danni, oltreché all’ingrasso di porci, non necessariamente al potere come affamati appartenenti alla maggioranza pro tempore.