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LO STATO DEL DIRITTO ALLA SALUTE NELLE CARCERI MOLISANE

Di Jula Papa e Vincenzo Boncristiano

Cittadinanzattiva Molise APS

Dagli esiti dell’ultimo osservatorio di Antigone Molise sulle carceri e disponibile su https://www.antigone.it/osservatorio_detenzione/molise/ si riscontrano carenze strutturali che non consentono di affrontare con efficacia le problematiche di carattere sanitario, segnatamente di carattere psichiatrico, presenti nelle carceri molisane.

Risulta infatti consistente il numero di persone affette da problemi   psichiatrici anche gravi e problemi psicologici spesso connessi a dipendenze da alcool e sostanze stupefacenti che non ricevono adeguate cure, vista la presenza di  poche ore settimanali di psicologi e psichiatri, insufficienti a colmare le numerose necessità delle persone detenute. Tale situazione può accrescere il rischio suicidario, (in Italia sono 80 le persone che sis ono tolte la vita nelle carceri da inizio anno). Inoltre, in tutte le strutture visitate manca un presidio medico con copertura h24 e nei giorni festivi si deve fare affidamento alla guardia medica che però copre un territorio molto vasto. Mancano persino  farmaci di fascia C. Per sopperire a questa lacuna, la casa circondariale di Isernia ha stipulato  una convenzione con le farmacie che consegnano direttamente i farmaci comprati dai detenuti.

Nel corso del 2022 Antigone ha organizzato una raccolta fondi proprio per acquistare farmaci e sensibilizzare l’opinione pubblica su questa grave problematica.

La situazione è quindi particolarmente grave.

Si aggiunga che le risultanze di un’istanza di accesso civico generalizzato presentata da Antigone Molise e Cittadinanzattiva Molise, prima oggetto di un’iniziativa stragiudiziale e poi di un ricorso al TAR Molise con riferimento ai fondi stanziati negli anni dal 2015 al 2019, hanno confermato che sebbene l’ASREM spenda comunque per la medicina penitenziaria  in media 200.mila euro annui, tali fondi, per  problemi atavici, non ultima la condizione di deficit strutturale della sanità molisana, non riescono ad ovviare alle carenze strutturali della medicina penitenziaria. Probabilmente per risorse insufficienti e/o per una mancata programmazione basata sul bisogno di salute delle persone detenute.

Nell’ultimo piano operativo sanitario, alla medicina penitenziaria sono dedicati cenni poco circostanziati e seppur sono presenti obiettivi sicuramente importanti, come la telemedicina, Antigone e Cittadinanzattiva, oltre a denunciare tali criticità, chiedono di realizzare un confronto costante con le Istituzioni , al fine di co-programmare mirate azioni utilizzando al meglio ed anzi potenziando i fondi destinati alla medicina penitenziaria  nella convinzione che la garanzia del diritto alla salute per tutti i cittadini sia presidio indefettibile di civiltà.