Di Vittorio Venditti
(Audio), Di Vittorio Venditti
(Foto), Di Giacinta Venditti E Prese Da Internet
Ze Pozza Rompe ‘Na Cossa
Lo Sport
Mentre ci avvertono che ‘domani riaprirà il castello, croce e delizia per diversi parassiti che ancora oggi si contorcono per i dolori patiti dalla relativa frustrazione che li ha visti inesorabilmente restare a guardare il maniero senza poter trarvi linfa per i personali appetiti,
parlando in prima persona mi chiedo se il monumento sul quale si fa affidamento per il sostentamento di Gambatesa verrà riaperto a tutti,
compresi coloro che non ne possono fruire come descritto lo scorso tre giugno… duemilaventuno, problema da noi fotografato e comunque in audio denunciato due giorni prima dalla rassegnazione di chi oggi non può più testimoniare se non dall’alto del paradiso, qui le parole del compianto custode Tonino e voglio vedere chi è in grado di querelarlo. Considerato che fino al momento nel quale la protervia, la saccenza, la sicumera e soprattutto lo snobismo di politicanti da quattro soldi non cambieranno a centottanta gradi, in questo scarto di paese non arriverà più nessuno, nemmeno se a mezzo deportazione con appositi carri bestiame piombati, (non certo per mancanza atavica di ferrovia), differendo il proporre quel poco di prodotto ‘muinicipale’, voglio raccontare un fatterello che la dice lunga su come si vive male da queste parti e su come va sconsigliato a chiunque volesse acquistare in loco qualche rudere da ristrutturare, fosse anche amico della cricca al potere o di soggetti di pari squallore che dicono di pensare al bene comune dall’opposizione in consiglio comunale.
1°: Ze Pozza Rompe ‘Na Cossa. – Nei giorni scorsi, come accade da sempre ed in ogni luogo dove si usano le lampadine, mio padre è andato a segnalare presso la capanna che una di queste, nel vicolo ove abitiamo, aveva cessata la propria funzione. Va detto che il vicolo in questione, per la sua stessa conformazione che è dovuta alla costruzione di case storiche alla rinfusa, (per altro in buona parte abbandonate al proprio destino), è difficile da illuminare a dovere e spesso è per questo motivo, ricettacolo di drogati di piccolo cabotaggio o di soggetti che ne utilizzano lo spazio per i personali bisogni, vedi quanto accaduto in prossimità di ferragosto per fare un solo esempio.
Ieri, verso l’una pomeridiana, pur potendo arrivare da queste parti comodamente e percorrendo solo una cinquantina di metri provenendo dal presepe, con perfetto masochismo et similia, ho sentita salire e gridare con strazio per la fatica, una componente dell’ufficio anagrafe che giustappunto gridando il nome mio e dei miei familiari maschi, dopo avermi mosso a pietà, mi ha obbligato ad aprire la finestra della mia stanza per chiedere cosa volesse in quella maniera così affannata. La soggetta della quale non farò il nome perché a Natale siamo tutti più buoni e non è ancora santo Stefano, (già bisognerebbe capire che ci facesse chi opera ufficialmente presso l’anagrafe comunale a svolgere un servizio tecnico… vedi quanto poi accaduto a Carlo Concettini… domani ne riparliamo), dopo aver ripreso fiato perché salire il vicolo è davvero stressante, ha chiesto conto della segnalazione secondo la quale nella stradina si era fulminata una lampadina della pubblica illuminazione. Io, sogghignando, ho innanzitutto invitata la persona in questione a farsi il resto della rampa di scale perché sarà pur vero che il ‘muinicipio’ ci considera di serie “B”, ma casa nostra ha una dignitosa porta al civico cinque e quel numero ce lo hanno messo loro, per cui, non fosse altro che per una questione diplomatica di buona educazione, sarebbe stato il caso di bussare per l’appunto alla porta e chiedere, cosa che si sarebbe potuta risolvere senza troppa fatica e con ancor meno enfasi, seguendo la strada più semplice descritta sopra, cosa che lascio alla considerazione di chi legge per ogni deduzione.
‘Asseverato’ che il problema sussisteva, dopo qualche minuto, un lavorio di scala d’alluminio ed atti conseguenziali avrebbe sistemata la questione.
COME?
Stando al resoconto serale di chi in famiglia ci vede, al faro al neon presente e fulminato, è stata sostituita una lampadina con portalampade, probabilmente rimasuglio dei lavori dei quali tratteremo a seguire per non allungare troppo questo scritto, portati a termine nel luogo della movida gambatesana: il cimitero. La lampadina pare sia di gran lunga meno luminosa della precedente e potrebbe creare problemi a chi transita nel passaggio di cui al tema, per cui, senza aggiungere altro, io faccio mio il proverbio che dice che ‘quanto mi augurate, io ve lo raddoppio’, magari durante ciò che potrebbe verificarsi ed esser coperto dalla delibera di giunta n 115 che si occupa del “PIANO ANTINEVE STAGIONE INVERNALE 2022/2023.”, per cui tutto potrebbe mettere chi di dovere in condizione di riflettere, se non di pagare penalmente per certi accaduti, visto che almeno in questo senso, oltre alla normale assicurazione infortunistica che il ‘muinicipio’ ha da anni e che sarà oggetto dello scritto di domani, chi cerca di condannare gli altri per la pagliuzza che hanno nell’occhio, provando a nascondere la portentosa trave che ostruisce la propria vista politica almeno in questo senso, seppur in ritardo per il guaio che ha comunque colpevolmente combinato, ha provveduto a provare a scaricarsi responsabilità che lasciano in ogni caso ‘sofferenze indicibili’ davvero da ‘centodieci e lode’, (impossibili da nascondere anche per chi fa della vergogna la propria ragione di vita), in quello spazio che negli altri esseri umani è occupato da coscienza e dignità, non di casa in questi squallidi soggetti che dovranno patire la condanna all’unica pena indelebile che non potrà venir cancellata nemmeno a colpi di corruzioni giudiziarie, visto che si chiama marchio e che per venir dimenticata dovrà veder soppresso ogni cervello in grado di ricordare la situazione ormai storica, ma comunque esistente.
2°: Lo Sport. – Tutto si può differire, ma questo no. Delle vicissitudini settimanali della ‘prima squadra’ del Gambatesa calcio si è detto sufficientemente e per l’ennesima volta lunedì scorso (è stato persino semplice copiare il link cambiando solo due numeri dalla tornata precedente…) e tutto si ripeterà con la prossima partita, almeno finché persisterà la situazione di vergogna che squalifica non poco il borgo da sogno, soprattutto nei contribuenti che tutto vogliono pagare, tranne ciò in cui non credono e per cui sono obbligati a ‘partecipare’ ob torto collo.
La momentanea situazione ‘goal presi e fatti’ si attesta a sessantaquattro reti subite a fronte delle undici segnate da inizio campionato e la forbice s’allarga sempre più vistosamente: fonte Risultati Eccellenza Girone A – Molise – Tuttocampo.it: A Lunedì?
E Per Oggi E’ Tutto.