Di Cesare Scalabrino
NON SI BARATTI LA PRODUZIONE DI CIBO CON QUELLA DI ENERGIA
Mentre Coldiretti prosegue la battaglia contro il cibo sintetico, prodotto in laboratorio e presentato come ecologico, continua a tenere banco in regione anche la questione dei parchi eolici e fotovoltaici. Un’emergenza, quella del proliferare di questi impianti per la produzione d’energia rinnovabile per la verità mai rientrata, ma che oggi, alla luce della crisi generata dalla pandemia e dalla successiva guerra in Ucraina, sta mostrando tutta la debolezza di un Paese che ha bisogno di tornare a produrre cibo a sufficienza per tutta la popolazione.
“Non è più pensabile – afferma il Direttore regionale di Coldiretti Molise Aniello Ascolese – che le nostre aziende siano costrette a chiudere i battenti per i prezzi, ormai insostenibili, di tutto quanto serve alla loro conduzione; mi riferisco ai foraggi per l’alimentazione degli animali, ma anche alle sementi ed i concimi per i campi, come ad ogni altra cosa serva al loro funzionamento. Gran parte di ciò di cui le aziende hanno bisogno può essere però prodotto “in casa” senza dover ricorrere ad approvvigionamenti esteri; a patto però che ci si consenta di farlo”.
I parchi fotovoltaici a terra “rubano” terreno fertile coltivabile in nome di un’“ecologica” produzione d’energia che andrebbe di fatto a sostituire quella di cibo. “La necessità di impianti per la produzione d’energia da fonte rinnovabile – sottolinea Ascolese – non può e non deve prescindere dalla tutela delle attività produttive e dell’ambiente dove tali impianti vengono realizzati. Coldiretti è fermamente convinta della necessità di “spingere” sulle fonti rinnovabili, ma si oppone fermamente all’idea di sacrificare terreni agricoli. “Questo perché – precisa il Direttore di Coldiretti – l’energia prodotta non porta un beneficio diretto alle popolazioni locali, ma al contrario contribuisce all’impoverimento del tessuto economico e sociale che vede le aziende agricole e zootecniche soccombere in nome di un effimero beneficio economico che favorisce l’abbandono di intere aree vocate da secoli alle produzioni agroalimentari d’eccellenza”.
Per questo, nei mesi scorsi, il movimento giovanile dell’Organizzazione, Coldiretti Giovani Impresa, ha promosso una petizione dal tema “Sì all’energia rinnovabile senza consumo di suolo agricolo”. Una petizione che suggeriva quale valida alternativa al fotovoltaico a terra quello sui tetti e sulle strutture aziendali. Un’intuizione questa che ha poi portato all’emanazione del “Bando Agrisolare” che prevede aiuti fino al 70% del costo per la realizzazione di tali impianti. Una chiara presa di posizione dei giovani imprenditori agricoli di Coldiretti che ha dimostrato la volontà delle giovani generazioni di restare a vivere e lavorare nella propria terra, ma a patto che si creino le giuste condizioni per farlo.
Per evitare lo spopolamento delle nostre campagne servono infrastrutture, non solo viarie, oltre che servizi essenziali alla popolazione come: uffici postali, ospedali, farmacie, presidi delle forze dell’ordine e tutto quanto occorre ad una comunità per vivere ed operare su un territorio. “Per questo – conclude Ascolese – Coldiretti ha anche rivolto un invito a tutti Comuni del Molise a fare quadrato contro la diffusione indiscriminata di mega impianti fotovoltaici a terra ed eolici al fine di scongiurare il pericolo di perdere per sempre l’immenso valore, non solo economico, di tradizioni, cultura ed eccellenze agroalimentari non replicabili in altri luoghi”.