Di Vittorio Venditti
Poca Voglia Di Lavorare Degli Stipendiati
O Incapacità Del Webmaster?
A quasi tre mesi dall’imposizione dei cosiddetti “Siti Istituzionali”, dopo averne visto l’avviamento ed aver contribuito a farne superare le prime difficoltà, andiamo ad esaminare il lavoro finora fatto su www.comune.gambatesa.cb.it, per esporre i prò e i contro.
Cominciando da ciò che per ora va bene, ribadisco il ringraziamento per quanto è stato fatto in favore dell’accessibilità al sito di Gambatesa, anche se, più che un favore fatto al sottoscritto, quanto portato a termine va considerato come l’assoluzione ad un obbligo di legge che, a calci e mozzichi, è stata in parte eseguita.
Ora, divertiamoci con i contro.
Ci sarebbero tante piccole cose da rimarcare, utili comunque a capire che questi siti, almeno da queste parti, spesso vengono gestiti di mala voglia, probabilmente perché utili a mettere in piazza cose che, finora, era più possibile non mettere in luce, o comunque, era più farraginoso verificare, cosa estremamente gradita a burocrati e gente che, anche con ciò, cerca di costituirsi un potere a proprio uso e consumo.
Fra le varie, piccole ed insignificanti cose però, una spicca all’occhio attento di chi vuol essere attento:
La cronica mancanza di aggiornamenti esaustivi, e, quando questi miracolosamente ci sono, spesso non sono accessibili, ad esempio a chi non vede, perché esposti in un formato pdf fotografico.
Tu obbietterai che i documenti ufficiali, per avere il crisma dell’originalità devono essere esposti in foto; io ti rispondo che sarebbe sufficiente prevedere, (per questi casi in particolare), un link accessibile, con lo stesso documento proposto in formato testo, così come avviene su altri pubblici portali.
Mi spiego meglio.
Andando a consultare periodicamente l’albo pretorio on line, sulla tabella che espone delibere e quant’altro, si può notare che vengono aggiornate le nuove presenze, ma quasi mai, vengono proposti i documenti relativi, da poter consultare.
Ho notata una cosa, in particolare.
La maggior parte dei documenti non disponibili, sono quelli giunti da enti terzi.
Non è ben chiaro perché, assunto che sia semplice scannerizzarli, e relativamente economico acquistare uno scanner munito di software per la creazione di file pdf, anche pdf formato testo, (io l’ho pagato cinquantanove euro), non si proceda in tal senso, atteso che per scannerizzare un foglio di carta non ci vogliono più di due minuti, (volendo esagerare), e che l’operazione è completamente guidata.
Si dice in giro che gl’impiegati municipali non siano preparati; non lo so, ma sono convinto del fatto che, almeno, sappiano leggere e scrivere!
Io credo, più semplicemente che manchi la voglia di lavorare compiutamente.
Ciò, non è onorevole per loro, e crea un disservizio a noi cittadini, disservizio non proprio gradito.
E se fosse colpa di chi ha creato e gestisce il sito dal punto di vista tecnico?
Può essere; ciò però non elimina il problema, anzi, se vogliamo, lo aggrava.
Il sito di Gambatesa, in particolare, è gestito da una società forestiera; un’altra ottima occasione persa per dare un pò di lavoro agl’informatici nostrani, (posto che ne abbiano bisogno), che già si esprimono come gestori tecnici dei siti non istituzionali, presenti a Gambatesa a gratuito servizio, (almeno per quanto mi riguarda), di chi vuol usufruirne…
Tornando agl’impiegati municipali, croce e delizia di noi gambatesani.
Per buttarla sul ridere.
Qualche ora fa, ho interpellato in merito, il “solito” Sindaco, (d’altra parte, quello abbiamo), che, dopo avermi ascoltato ed avermi rassicurato sul fatto che avrebbe preso i provvedimenti dovuti, per sdrammatizzare il problema, mi ha raccontata una barzelletta che capita “a fagiuolo”.
Due impiegati municipali lavorano da sempre nello stesso ufficio, in maniera fraterna.
Uno dei due muore e l’altro, addolorato, ne segue tutte le pratiche per la sepoltura.
Quest’ultimo è talmente addolorato per la scomparsa del collega, che dopo una quindicina di giorni muore a sua volta.
Appena realizzato il nuovo status, il Nostro prova a cercare il proprio collega nel mondo della Verità.
Conoscendo la profonda Fede dell’amico, prova a bussare alla porta del Paradiso, dove lo accoglie San Pietro, a cui il Nostro rivolge la domanda che aveva a cuore.
Il Santo Portinaio, nell’intento di esaudire il novello morto, consulta con meticolosa precisione l’elenco dei presenti in Paradiso ma, aimé, non trova la persona cercata.
A questo punto, nonostante le rimostranze del defunto che decantano le qualità Cristiane della persona cercata, e dopo aver riconsultato l’elenco di cui sopra, San Pietro consiglia al Nostro di rivolgersi al Purgatorio, perché potrebbe trovare lì il suo amico, magari per il dover scontare qualche penitenza arretrata e mai confessata.
Perplesso, il “morto cercatore” ascolta il consiglio del Santo Portinaio e lo esegue.
La storia, però, si ripete allo stesso modo e con il medesimo consiglio, dato al Nostro anche dal portinaio del purgatorio, che invita però a rivolgersi direttamente all’inferno.
Un pò contrariato, l’inconsolabile impiegato si rivolge al diavolo di turno nella portineria dell’inferno: stessa risposta.
Il diavolo però, visto che il “viandante” insisteva, fa una domanda che forse potrebbe non sembrare in tema:
“ma che lavoro facevate in terra?”
Risposta: “gl’impiegati municipali”.
Riprende il diavolo: “Allora il problema è facilmente risolto, esci da questi tre luoghi e va a vedere al bar di fronte; lì, troverai sicuramente il tuo amico!”.
A parte ogni scherzo:
Si provveda in merito.