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COLDIRETTI MOLISE: NO ALL’ENERGIA IN SOSTITUZIONE DEL CIBO

Di Cesare Scalabrino

SERVE FRONTE COMUNE CONTRO ABBANDONO DEL TERRITORIO E TUTELA DELLE ECCELLENZE AGROALIMENTARI

Coldiretti Molise

La necessità di impianti per la produzione di energia da fonte rinnovabile non può e non deve prescindere dalla tutela dell’ambiente e delle attività produttive dei luoghi dove tali impianti vengono realizzati. Ne è convinta Coldiretti Molise che plaude alla presa di posizione dell’ex Sindaco di Santa Croce di Magliano, oggi consigliere comunale di maggioranza, Giovanni Gianfelice, il quale, incaricato come amministratore a partecipare alla videoconferenza indetta dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, riguardante la realizzazione nel territorio di Santa Croce di Magliano, di un impianto fotovoltaico che occuperebbe una superficie complessiva di circa 35 ettari di terreni, ha ribadito l’importanza della tutela del territorio dal rischio di un ulteriore impoverimento socio-economico che potrebbe scaturire dalla sua realizzazione. Quanto espresso dal consigliere comunale di Santa Croce, in polemica con la Regione Molise deputata al rilascio delle autorizzazioni alla creazione di tali impianti, sposa appieno la posizione di Coldiretti in materia di energie rinnovabili. L’Organizzazione è fermamente convinta della necessità di “spingere” sulle fonti rinnovabili, specie in questo periodo di forte crisi, ma si oppone fermamente all’idea di sacrificare terreni agricoli, fortemente vocati alla produzione di cibo, per convertirli in aree dedite alla produzione di energia.

Ciò è tanto più vero quando l’energia prodotta non porta un beneficio diretto alle popolazioni locali, ma al contrario contribuisce all’impoverimento del tessuto economico e sociale che vede le aziende agricole e zootecniche soccombere in nome di un effimero beneficio economico che altro non fa se non favorire l’abbandono di intere aree da secoli vocate alle produzioni agroalimentari d’eccellenza. Coldiretti non si è mai detta contraria al fotovoltaico, ma ritiene dannosa, per l’intera collettività, la creazione di parchi fotovoltaici a terra che spesso sacrificano terreni agricoli. Per questo, nei mesi scorsi, il movimento giovanile dell’Organizzazione, Coldiretti Giovani Impresa, ha promosso una petizione dal tema “Sì all’energia rinnovabile senza consumo di suolo agricolo”. Una petizione che suggeriva quale valida alternativa al fotovoltaico a terra quello sui tetti e sulle strutture aziendali. Un’intuizione, questa, che ha poi portato all’emanazione del “Bando Agrisolare” che prevede aiuti fino al 70% del costo per la realizzazione di tali impianti. Una chiara presa di posizione dei giovani imprenditori agricoli di Coldiretti che ha dimostrato la volontà delle giovani generazioni di restare a vivere e lavorare nella propria terra, ma a patto che si creino le giuste condizioni per farlo.

“Per evitare lo spopolamento delle nostre campagne – afferma il Direttore regionale di Coldiretti Molise, Aniello Ascolese – servono infrastrutture, e non solo viarie, oltre che servizi essenziali alla popolazione. Parliamo di tutti quei servizi essenziali come: uffici postali, ospedali, farmacie, presidi delle forze dell’ordine e tutto quanto occorre ad una comunità per vivere ed operare su un territorio. Per questo – conclude Ascolese – ci auguriamo che tutti i piccoli centri della nostra regione interessati alla realizzazione di impianti fotovoltaici a terra facciano fronte comune in difesa del territorio ancora incontaminato del nostro Molise e delle aziende agricole e zootecniche che ivi operano al fine di scongiurare il pericolo di perdere per sempre con esse un immenso valore, non solo economico, fatto di tradizioni, cultura ed eccellenze agroalimentari non replicabili in altri luoghi”.