Energia Solare: E’ Davvero Tutt’Oro Quel Che Riluce?

Di Vittorio Venditti

Non Per Tutti

Si sta facendo un gran parlare in questi giorni di energia pulita e quanto ne ‘conviene’: a chi?

Sole

La stella più vicina alla terra, nel tempo è stata ed è tutt’ora ispirazione per poeti e chiunque intenda raggiungere obiettivi sessuali più o meno leciti, più o meno fruttuosi. Allo stesso modo, chi riscalda questa terra, siccome ultimamente lo sta facendo un po’ troppo, secondo la filosofia umana va addomesticata per produrre sì, energia, ma come schiava di ciò che si autodefinisce ‘animale razionale’ non si sa poi realmente fino a che punto.

Cuffia A Energia Solare Urbanista Los Angeles

da qualche tempo, la società ‘civile’ dei paesi industrializzati, per gentile concessione delle autorità militari e soprattutto finanziarie, sta iniziando a sviluppare accessori utili alla gente comune, dispositivi relativamente a basso prezzo che devono convogliare le pecorelle sulla strada del pascolo imposto dalla momentanea volontà dei pastori. Per questo, volendo far sembrare normale e del presente una tecnologia ormai più che superata, ma ancora del futuro perché davvero costosa, da poco meno di un lustro si stanno mettendo in commercio oggetti come quello in foto che nel suo caso è l’unico sulla piazza, per cui, nel mostrarne le fattezze, non si può accusare questa voce di gratuita pubblicità concorrenziale verso quanto nessun altro ha proposto. E’ però davvero tutt’oro quel che riluce?

Il vostro cronista non sa stare sotto la campana di vetro e come prima cosa, al fine di provare a sperimentare se i pannelli fotovoltaici possano o meno funzionare a sufficienza con l’alimentazione data dalla luce tout court, magari senza l’intervento diretto dei raggi solari, accollandosi la relativa spesa, ha provato a suo modo quanto in foto e ne ha tratte le conclusioni che rapidamente e se possibile semplicemente vengono esposte a seguire.

Questi pannelli funzionano in generale? Sì, se si ragiona in un certo modo. Va detto che in questo caso si sta trattando di rifornire per tamponare lo scarico di una batteria da settecentocinquanta milliampère, (le normali cuffie di questa grandezza hanno a bordo una batteria da cinquecento), ad esclusivo uso del sistema di diffusione proposto per l’appunto in cuffia, risultato che lo si voglia o meno, è davvero irrisorio, ad esempio in considerazione di quanto si dovrebbe ottenere per l’alimentazione di un’abitazione, senza contare in questa l’impianto di climatizzazione o almeno un forno ed un piano ad induzione per potersi preparare i pasti quotidiani. Nel caso sotto esame, il risultato ottenuto è mediocre perché se è vero che la batteria viene ricaricata, ciò è relativamente valido, in quanto, nonostante la presenza di un pannello che ricopre tutto l’archetto, per sicurezza è incluso nella confezione di vendita di queste cuffie un cavo per potersi collegare ad un normale alimentatore per smartphone e rifornirsi di corrente in maniera tradizionale. Nulla questio, se non fosse per un sottile problema che chi scrive ha notato e già trasmesso anche alla casa costruttrice che ovviamente si guarda bene dal rispondere in tema. Se infatti la ricarica esiste e sarebbe anche valida, va considerato che il cerchio si chiude con un deficit non da poco, consistente nel fatto che da queste cuffie la musica arriva a soddisfare anche palati fini a livello medio-alto, ma si dovrà necessariamente fare a meno di pretendere di alzare il volume a palla come s’intende in questo caso, a meno di non considerare come palla una pallina da tennis che svolgerà pure il suo ruolo, ma che difficilmente potrà accontentare chi utilizza questo strumento per giocare al calcio o a pallacanestro.

Insomma: Chi S’Accontenta Gode, Ma La Strada Verso Il Paradiso Resta Stretta.