Di Vittorio Venditti
La ‘Forza’ Del ‘Cambiamento’
Per iniziare al meglio l’ultima settimana del mese che si chiuderà col primo giorno dei sette successivi per dare una ventata di serietà anche al calendario, adesso che chi si accinge a governare si è insediata è possibile iniziare a tentar di sfilarle, anzi, ‘sfilargli’ la sedia da sotto il deretano.
Si fa un gran parlare di cambiamento al timone del rotto stivale e subito vengono fuori le magagne: “Io sono Giorgia!” e fin qui, nulla questio; “Sono una donna!” e ti fai chiamare ‘il’, (non la), presidente del consiglio?; “sono una madre” e nemmeno qui ci sarebbe da ridire se non fosse per il volersi mostrare a difesa della famiglia tradizionale… senza esser sposata; “sono cristiana!” e quindi sei in peccato perché a differenza di quanto ritiene chi scrive, tu devi assolvere al sacramento del matrimonio prima di procreare, cosa che il vostro cronista non ha mai accettato, ne mai considererà proprio credo, atteso che la natura faccia il suo corso e non possa essere condizionata da una banda di farabutti che afferma ciò che generalmente poi non mette in pratica, in quanto la natura umana è prima di tutto tale.
Senza scendere nella scurrilità spicciola a proposito dell’ultimo punto, la breve riflessione che ne deriva è la seguente:
Vera Coerenza! Per Fortuna Che La Marcia Su Roma E’ Ben Altro!
Non E’ Che Tra Poco La Si Sentirà Gridare: ‘Viva Marx, Viva Lenin, Viva Mao Tse-tung!’?