Di Vittorio Venditti
Paga Sempre Pantalone?
Con questo ‘rincaro selvaggio’ dell’energia, chi governa il mondo vuol far sentire le proprie ragioni che intendono calpestare coloro che non fanno parte di quel Potere dal quale non si può più uscire, se e qualora si riesca ad entrare nel cerchio magico.
Ponendo il focus esclusivamente sull’Europa e tralasciando il resto del mondo perché con quest’articolo si vuol parlare della crisi nel tempo, (circoscritta alla gestione dei mezzi di locomozione privati), in riferimento al vecchio continente, non si può non Partire da un’autovettura nata ‘per il popolo’ quando si parlava di ‘dittatura’ e l’industria con ciò fece i suoi affari. Una guerra e cambiò la prospettiva in tema: col tempo si è passati ad oriente
all’omologazione di modelli che si possono sintetizzare in quello di bandiera, assegnato per raccomandazione e quasi nulla più, mentre se si vuol guardare all’occidente, non si può non considerare la storia patria, intesa come il mantenimento di un’azienda ricomprata dagli italioti e salvata da morte certa per ben sette volte con la naturale emigrazione di ciò che ne resta verso lidi meno voraci dal punto di vista fiscale, ormai multinazionale che tra l’altro ha sfornate automobili popolari in ogni senso:
da ciò che serviva ed a tutt’oggi porta ancora il popolino su quattro ruote a buon mercato,
a qualcosa da indicare alla stessa gente come ‘il vestito della domenica’. Si tratta ovviamente solo di ciò che va considerato generale, mobilità che non tocca chi si beffa di quanto sta succedendo ora, come accadde durante quello che ancora oggi viene considerato ‘periodo buio’ da chi non ci ha visto per la fame perché per il resto la storia racconta sotto banco di soggetti che si sono arricchiti dal niente, proprio mediante la guerra, in questo periodo cosa avulsa dall’umano pensiero…
Volendo continuare ad esser seri. Se fino a qualche mese a dietro si vantavano le peculiarità di automobili definite ibride che con aggiustamenti il più delle volte deleteri, da schifezze ecologicamente infernali assurgevano per magia a divenire il bene supremo, oggi, quei paradisiaci mezzi di locomozione che mediante bombole di gas di vario genere diventavano altamente dispendiosi per la manutenzione, oltreché spesso del tutto inguidabili, in quanto modificati nell’assetto originale, finalmente hanno gettata la maschera, rivelandosi per quelli che sono, con l’aggiunta dell’impossibilità del loro mantenimento, sempre e come al solito per ragioni che esulano dalla natura di ciò che è stato venduto, ma per colpa o merito, (dipende dai punti di vista), di chi gestisce il mercato, burattinai che vivono tirando a proprio piacere i fili dell’eterno teatrino della politica.
Oggi, il vanto della moderna ecologia che con la scusa del cambiamento climatico vorrebbe che venisse modificato anche il modus vivendi di chi non ha voglia di assoggettarsi all’ennesima crisi, prevede che tutti passino all’acquisto di autoveicoli alimentati a corrente mediante batterie che se non vanno a fuoco distruggendo il mezzo comprato al costo di una casa, a fine vita diventeranno materiale da riciclare, se si vuole ancor più inquinante e devastante per l’ambiente di quanto oggi è l’inferno in terra. Nessuno racconta che quanto si pretenderebbe di vendere agli sprovveduti, ma viziati e danarosi europei, null’altro è che il vero riciclaggio di prodotti costruiti sulla base di progetti nati almeno un quarto di secolo fa, immondizia commerciale che va smaltita mediante l’approvvigionarsi alle tasche di quelle cicale che non avendo previsto l’inverno, si ritrovano all’inferno senza sapere come ‘uscir a riveder le stelle’.
Noi? Restiamo A Guardare Ridendo Della Storia!