Di Riccardo D’Antonio
Mi sembra doveroso, nei confronti degli amici di San Bartolomeo, chiarire alcuni aspetti e inesattezze espresse dall’autore dell’articolo intitolato “guerra fra bande”.
Nell’articolo si parla, riferito al business della banda larga, di “appetibilità di una tale torta… invasa dai commensali, avidi di tal guadagno futuro” ; se fosse una torta appetibile probabilmente avremmo già, da molto tempo, la cosiddetta banda larga a Gambatesa ma sappiamo bene che nessuno ci regala niente e nessuno si è mai mosso davvero con forza e convinzione tali da poter colmare il divario che ci separa da chi ha l’adsl.
Gli amici di San Bartolomeo, dopo averlo ribadito per tutta la serata, ed ora lo rimarco anch’io per l’ennesima volta, non sono agenti della Micso e non sono venuti di loro spontanea volontà a venderci qualcosa ma sono stati contattati dal sottoscritto, in accordo con Fabio, e ci hanno portato la loro esperienza di 4 anni trascorsi ad usufruire (e tutt’ora) dell’adsl che Micso distribuisce loro (e in molti altri comuni d’Italia) attraverso il sistema della Hyperlan.
Non c’è stato un “continuo sminuire delle qualità delle altre due compagnie”, come l’autore sostiene, ma semplicemente è stato espresso uno stato di insoddisfazione da parte di chi, presente all’incontro, utilizza i servizi delle due compagnie citate tanto è vero che, quando gli amici di San Bartolomeo hanno provato l’adsl di Trasce e Jsce, non per deriderla sia ben chiaro (questo è il pensiero dell’autore dell’articolo), ne hanno parlato molto bene in termini di velocità sottolineando l’unico neo rappresentato dall’indirizzo ip dinamico che in un certo senso compromette la stabilità della connessione (ma di questo ne avevamo parlato ampiamente durante l’incontro visto che la Mcso offre l’ip statico).
Non c’è una guerra tra bande e mai ci sarà, semmai c’è solo la buona volontà da parte di qualcuno interessato ad avere un miglior servizio di connessione ad internet (senza pretendere di averne nulla in cambio) che puntualmente viene svilita da interpretazioni e considerazioni (personali) dei fatti che non corrispondono alla realtà.