Di Ouday Ramadan
TRATTO DA UNA MIA INTERVISTA ALLA TV CURDA
Quale futuro attende il Medio Oriente dopo il fallimento delle ideologie nazionaliste, socialiste e di sinistra, e l’avvento delle ideologie estremiste dell’Islam politico?
Innanzitutto non possiamo etichettare il socialismo esclusivamente come un’ideologia di sinistra perché il socialismo appartiene anche alla destra. In Europa, il socialismo, all’inizio del ventesimo secolo, apparteneva all’ideologia marxista, ma anche ad una parte dello schieramento opposto. Lo stesso Benito Mussolini, in Italia, proveniva dall’ideologia socialista. Anche da noi in Medio Oriente, abbiamo avuto un socialismo talvolta marxista, ma anche nazional-socialista (in Italia si direbbe rosso-brunismo). Non è una barzelletta, nelle case di molti dei nostri compagni sparsi in Siria, in Iraq, in Libano, nello Yemen, in Egitto, puoi trovare sia l’effige di Stalin che quella di Benito Mussolini. Purtroppo il crollo delle nazioni socialiste ha spianato la strada all’avvento dell’integralismo islamico che sta devastando il Medio Oriente in questo momento. Il fallimento del socialismo in Medio Oriente, è dovuto spesso alla cattiva gestione della nomenclatura araba. Si sa, in natura non esiste il vuoto. Qualunque vuoto, compreso quello politico, viene immediatamente riempito.
“Hai proprio centrato il punto. Secondo te , la battaglia nella nostra regione, è esclusivamente tra queste forze? E dove ci porterà?
Sì, soprattutto. E’ molto semplice: per controllare il Medio Oriente, basta metterlo in conflitto. Lo facevano già i Romani. “Divide et impera”, dicevano. Per depredare le ricchezze del Medio Oriente e del Mediterraneo, basta fabbricare dei regimi. Nessun regime “prefabbricato”, può restare in piedi senza il beneplacito dell’imperialismo. Ciò è accaduto esattamente in Egitto. Lo stesso regime di Mubarak, è stato soppiantato da quello di Morsi e della Fratellanza Islamica. La Fratellanza è stata partorita dal ventre dei servizi segreti di sua maestà britannica, all’inizio del secolo scorso, in funzione anti Nasser. Poi, finito il suo ruolo, è stato potenziato, dagli USA, il movimento wahabita, creando così una forza devastatrice. Lo dice chiaramente l’ex candidata alla Casa Bianca, la signora Clinton. Inoltre, abbiamo dei regimi socialisti trasformati i mummie ubbidienti. Per emancipare i nostri popoli, dobbiamo investire nell’istruzione. Una delle immagini più tristi che la dice lunga sull’importanza dell’istruzione , è quella relativa alla lotta del popolo palestinese, per l’autodeterminazione. L’immagine del bambino palestinese, armato della sola pietra contro il carro armato israeliano, è un’immagine che potrebbe scuotere le coscienze, ma allo stesso tempo è un’immagine devastante. Il futuro di quel bambino, è essere seduto sui banchi di scuola, e non contrastare un carro armato che nella migliore delle ipotesi lo ucciderà, come accade sempre. Chi lo manda a contrastare il carro armato con una pietra, lo manda a morire. Doveva invece garantirgli l’istruzione. Tornando alla tua domanda. Personalmente, ritengo che il peggior Stato Socialista sia sempre migliore del miglior Stato capitalista. Il tuo ospite ha detto che la Cina che ho menzionato come esempio di Stato Socialista, è un regime dittatoriale che massacra la minoranza islamica. Rispondo che possiamo criticare la Repubblica Popolare Cinese quanto ci pare, ma resta il fatto che la Cina è una potenza di un miliardo e trecento milioni di persone con un prodotto interno lordo che supera quello di tutta l’Unione Europea e degli Usa messi insieme! Se l’alternativa al Socialismo è la Democrazia nella sua massima espressione, ovvero gli Usa, coloro che hanno condotte più di duecento guerre interne e esterne e all’interno dei quali ci sono oltre cinque milioni di persone che si trovano nelle carceri e altre sessanta che vivono sotto la soglia di povertà, personalmente, preferisco il pane di segale e la cipolla dei cosiddetti regimi totalitari che garantiscono la scuola, la sanità e l’abitazione a tutti i cosiddetti regimi democratici.