Di Vittorio Venditti
(Collaborazione), Di Mario Ricca
(Foto), Prese Da Internet Da Collaboratori Vari
Nulla Di Nuovo Sotto Il Sole
Fatte salve le mosche bianche che come in ogni categoria della razza umana esistono anche negli uffici giudiziari d’ogni tempo e di qualsiasi luogo e messo in chiaro che da che mondo è mondo la giustizia terrena è solo il braccio armato della politica per cui è ovviamente, naturalmente se non addirittura in taluni casi necessariamente corruttibile e chi ora mette nero su bianco quanto a seguire ha sperimentato volontariamente quanto sta solo per ora superficialmente riportando, in considerazione dell’assunto secondo il quale se si scrive vuol dire che almeno per il momento si è calcolato un maggior tornaconto nel non voler porre davanti a fatti compiuti chi che sia per risolvere il problema in maniera esiziale, (qui ad esempio se si fosse voluto agire come appena descritto, alla faccia di ogni servizio segreto che dice di seguire i cittadini, veri agenti che spesso lavorano con e per “Il Segreto Di Pulcinella”, unico gruppo seriamente valido in tal senso), visto che si sta solo esponendo l’argomento per deriderne i protagonisti e cercar di svegliare coloro che ancora credono che si tratti di cosa seria e non del solito, naturale latrocinio, giro d’affari quasi sempre illecito che condisce la vita umana di ogni giorno in ogni parte del mondo, premesso tutto ciò, ecco come inizia un’altra settimana di passione italica, in attesa della consumazione del periodico spettacolo che vorrebbe enfatizzare ‘la sovranità di un popolo’ schiavo da sempre.
Il pm era sconvolto? Nessuna punizione: ecco la “giustizia” italiana. Questa notizia è stata trasmessa dalla ‘Mina vagante’ che contro ed in mancanza di ogni rispetto di qualsiasi convenzione umana che ha per tema l’uso delle armi, ha sconvolti i piani della redazione di questa testata per la giornata odierna, fatto così commentato da chi lo ha ‘mandato’: “In questo articolo forse si può trovare la risposta a una domanda che da qualche mese spesso mi sono posta, ossia come mai la casta togata non è mai intervenuta in maniera significativa e decisiva sulle nefandezze imposte da chi ci ha reclusi prima e poi ha preteso punture di Stato in cambio del dissequestro temporaneo delle nostre libertà, tutto questo per una semplice influenza!”, questione imposta a chi ha avuta la costrizione del ricatto, sicuramente non a tutti, alla quale si potrebbe sbrigativamente rispondere, ‘leggi in testa a questo scritto’.
La faccenda però è un po’ più intrigata e soprattutto intrigante, motivo per il quale, sia pur in breve, si aggiunge dell’altro.
Lo scorso ventuno giugno, volendo iniziare al peggio l’estate, da queste pagine si è trattato della base sulla quale si costruisce da sempre in generale, nel periodo cosiddetto della ‘repubblica’ in particolare, ciò che nelle bische delle quali si sta trattando viene definito ‘giustizia’ o più superficialmente lavoro. La pezza d’appoggio che il buon Mario ha voluto elargire è il comburente che serve ad incendiare il combustibile appena richiamato e la deontologia alla quale si deve attenere chi si fregia dell’appartenere all’Ordine di cui al simbolo appena esposto in immagine obbliga il vostro cronista ad evitare di lodarsi e di conseguenza sbrodarsi, buttando benzina sul fuoco col riesumare una giornata vissuta presso la sezione campobassana di quelle sedi oggi in tema, momento ributtante patito esattamente un lustro prima della data di pubblicazione di quanto all’ultimo collegamento ipertestuale, situazione comunque reperibile in quest’archivio, qualora esistesse una sia pur minima volontà d’azione, (ferreo stomaco), in merito.
DELINQUERE: = Macchiarsi Di Una O Più Colpe. – Rimesso in ogni senso quanto appena esposto, prima di trarre le dovute conclusioni che come detto sono solo un pour parler perché non è ancora maturo il momento dell’azione reale, sarà bene riprendere una parte della pezza di cui sopra: “… Il nome del magistrato tanto non puoi scriverlo, perché gli articoli 137 e 52 del Codice sulla privacy obbligano a «omettere i dati identificativi personali», e in pratica, cioè, i giornalisti possono nominare un magistrato solo se lui lo concede, o se ciò che lo riguarda è al centro della cronaca. …”, il che vorrebbe dire che chi scrive avrebbe commesso l’ennesimo reato nel deridere esplicitamente e con foto recuperata in Rete l’operato del soggetto esposto in quest’ennesimo articolo a resurrezione avvenuta? Ogni conclusione derivante dalla domanda appena proposta viene lasciata all’intelligenza dei quattro lettori di questo telematico, peculiarità che non va offesa perché preziosa.
Provare A Dimostrare Il Contrario!
La prima conseguenza derivante da quest’ultima affermazione sta nel fatto che in caso di ‘diversità di vedute’, torna sempre utile ricordare quanto da poco espresso proprio da un’altra sala del casinò protagonista di questo sfogo, laddove si è parlato, dopo trent’anni dai fatti, con disarmante chiarezza di ‘superamento dei limiti imposti dalla decenza’ nel non voler considerare che anche chi si ritiene un po’ più uguale degli altri in termini di fruizione della giustizia terrena, può far indigestione di tal prerogativa, ‘evacuandone’ le conseguenze.
Magari Per Lo ‘Sconvolgimento’ Non Solo Mentale Di Chi Reagisce.