Perle Dal Fronte

Di Ouday Ramadan
(Premessa), Di Vittorio Venditti

Dopo neanche un mese di ferie torna la rubrica mediorientale e comunque d’oltre cortina, proprio oggi che altri si danno da fare per celebrare qualcosa che non dovrebbe accadere, ma che quando lo fa è colpa di entrambi i contendenti e soprattutto di chi fa politica per i propri e non gli altrui interessi: Bentornato Ouday!

POLITICAMENTE, MA SOPRATTUTTO CULTURALMENTE, NON VI VOGLIAMO

“L’asino se ne è andato, portando con sé Umm Amr. Non sono più tornati, né l’asino, né Umm Amr”. Questo proverbio arabo che proviene da una cultura millenaria viene recitato ancora oggi per esprimere la gioia che si prova quando si dà l’addio alle persone indesiderate. Il detto trae origine da una storia avvenuta durante l’impero degli Abbasidi, a Baghdad.

All’epoca, in un quartiere popolare di Baghdad, viveva un uomo, di nome Abu Ajub. Si era appena trasferito insieme alla famiglia in quel quartiere. La gente del luogo soffriva continuamente l’arroganza e la prevaricazione di una signora, di nome Umm Amr. Abu Ajub, si trovava anche lui a fare i conti tutte le mattine con questa signora, la quale, puntualmente, lo aggrediva con offese, ingiurie e parolacce. Tutte le mattine Abu Ajub doveva preparare la biada all’asino, e per procacciarsela doveva alzarsi molto presto.

Un giorno, mentre Abu Ajub raccoglieva la biada per il suo asino, Umm Amr esordì come al solito, attaccandolo verbalmente. Nella foga, Umm Amr venne colpita da un coccolone, così forte da farla stramazzare a terra. I vicini, increduli, chiesero ad Abu Ayub di prestare l’asino per trasportare Umm Amr dal dottore.

Il tempo passava, e la gente chiedeva ad Abu Ajub notizie del suo asino. Lui, gioiosamente, rispondeva: “Umm Amr è andata via con l’asino, e non sono più tornati, né l’asino né Umm Amr”.

un pugno americano che fronteggia due pugni, uno russo e l’altro cinese

(In Arabo: ‘Il mondo si sta formando di nuovo’).

La dedico agli americani che l’anno scorso se ne sono andati dall’Afghanistan, all’attuale  governo  degli usurai capeggiato da Mario  Draghi e al prossimo governo che si instaurerà dopo la presa per i fondelli chiamata “elezioni”.

In Una Colonia, Il Popolo Non Vota, Ma Lotta!