Di Luca Giordano
Ieri è stato notificato in ventotto località balneari dell’Emilia Romagna il divieto di entrata in acqua visto che i livelli di batteri di Escherichia Coli superavano di gran lunga i limiti consentiti.
Questa mattina è arrivata la rettifica con tanto di rimozione del divieto e con l’invito di passare delle ottime vacanze in riviera romagnola.
Ciò, la dovrebbe dire lunga sull’organizzazione di quei luoghi, contrapponendo tutto a quanto accade in Molise, dove si riesce a chiudere stazioni di montagna o località marine perfettamente in regola, per colpa di ‘dissidi politici’ e nulla più.
D’altronde stiamo entrando nel mese topico dell’estate, quello dell’alta stagione, dove la stessa camera d’albergo la si paga due/tre volte tanto il prezzo normale e dove anche le regioni che affacciano sul mare ricevono una grossa entrata economica.
Per questo, in barba a ciò che potrebbe succedere alla salute pubblica, si è deciso di chiudere gli occhi per cercare di rimpinguare le casse del settore turistico messo a dura prova negli ultimi due anni di pandemia.
Certo, verrà qualche dubbio a chi entrerà a spaparanzarsi nelle acque di Romagna, ma a ferie già pagate la voglia di farsi un bagno arriva eccome… accettando anche il fatto di entrare in contatto con qualche batterio in più.