Di Luca Giordano
Si può dire senza esagerare che l’estate 2020 e l’estate 2021 hanno visto il nostro territorio ai vertici delle regioni più visitate d’’italia. Complice la pandemia che non ha permesso viaggi lunghi alle famiglie che hanno scelto di venire a scoprire le bellezze molisane, scongiurando di fatto il detto di ‘regione inesistente’.
Secondo il motore di ricerca Google Trend, lo scorso anno luoghi come le cascate di Carpinone, il Ponte tibetano di Roccamandolfi o il lago di Castel San Vincenzo hanno raggiunto il picco massimo di ricerca da parte degli utenti per poi decrescere in un piattume generale che riguarda tutto l’entroterra molisano. (Per fortuna dalla ricerca è stata esclusa Gambatesa ed il suo castello: NDR).
Peccato non aver sfruttati l’incredibile occasione pubblicitaria regalataci dal New York Times che nel 2020 ha inserito il Molise nei dieci posti da vedere nell’anno e la scia entusiasta di turisti venuti da lontano per fotografare ‘la terra che non esiste’ che andavano invogliati a tornare (perché il nostro territorio ha dei gioielli naturali che se fatti conoscere a modo non hanno niente da invidiare alle località estive ben più gettonate), anche per dar linfa vitale alle poche attività commerciali rimaste sul territorio. Invece, il cuore del Molise si è ritrovato solitario in quest’estate di quasi ritorno alla normalità.
Al contrario, le località balneari registrano un aumento di presenze rispetto alla stagione passata anche per via dei numerosi festival che animano le serate di Termoli.
Niente però è perduto ancora e come dice il detto: “Volere e potere”.