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GAMBATESA: La Vita Fra Ringraziamenti E Critiche

Di Vittorio Venditti
(Foto), Di Salvatore Di Maria E Pasquale Santella

Fra Lo Stupito Ed Il Rassegnato

La scorsa fine settimana, a Gambatesa sono successe cose turche:
Dal vedere una straordinaria efficienza nel lavorare presso il municipio, alla finalmente dichiarata sincerità, presso la Chiesa Cattolica.

Insomma: Politica e Religione, per una volta d’accordo.

Questa volta, pur non volendo, sarò costretto a parlare seriamente per, da un lato porre dei ringraziamenti sentiti, dall’altro, finir di assestare il colpo di grazia, cosa da lungo tempo sperata, per la quale Dio, nostro Signore, mi ha finalmente esaudito.

Andando per ordine temporale.

Giovedì otto novembre, parte dal municipio di Gambatesa una missiva che, giunta a casa mia pro manibus cinque giorni dopo, (la mia abitazione dista cinquanta metri dal palazzo che ospita gli uffici municipali), m’informa che per effetto dell’entrata in vigore di norme europee che regolano la distribuzione dei tesserini relativi ai parcheggi per i disabili, io vengo invitato presso il locale municipio, per restituire il vecchio tagliando arancione, e ricevere il nuovo tesserino, a cui andrà affissa la mia foto tessera, da consegnare all’atto dell’appuntamento.
Alla faccia del decreto semplifica Italia, questa volta ci vuole una pezza d’appoggio in più, (la foto), come se così non si potesse approfittare e falsificare il tesserino in questione.

Essendo brutto, ho pensato di riperticare la stessa foto che tengo sulla carta d’identità, così, per evitare di far impaurire il Prossimo.

Non che sia più bello in quella foto!

Sabato mattina, unitamente a Totore, col sorriso sulle labbra, verso le undici e mezza mi reco al municipio, in cerca del firmatario dell’avviso ricevuto: l’Agente di polizia municipale Antonio Mucci.
Arrivato in loco, scopro che il posto di polizia è sguarnito.
Così inizio un giro che dà subito frutto: il vigile urbano o la sua collega, sono in servizio il pomeriggio.

Come: il pomeriggio?
Ma se li vedi difficilmente lavorare al mattino!

Sosta Vietata In Piazza Municipio, Di Pasquale Santella, del 15 febbraio 2011

Cassonetto Vuoto E Cartoni Per Terra, del 16 novembre 2012

Viale Vittorio Veneto: Parcheggio Vietato? del 20 novembre 2012

Sì, ma questa volta l’ignorante è chi scrive.
Il loro turno mi era stato adeguatamente comunicato.

Il Sabato: Dalle tre alle sette pomeridiane.

Ecco perché nessuno bada al mercato!
Ma la foto del parcheggio…

Torno il pomeriggio, verso le sei, quando normalmente provo a socializzare nei punti di aggregazione del paese, quelli pubblici ed ufficiali: i bar.
Arrivo al municipio e trovo aperto.
Nell’ufficio della polizia municipale, trovo Antonio Mucci, pronto e disponibile, (non sto scherzando), che immediatamente acquisisce il mio tesserino e la mia foto, oltre alla lettera che mi aveva inviata.
Io, abbastanza incredulo, chiedo:
“Ma quando dovrò venire a riprendere il nuovo documento?”.
Il Nostro, semplicemente mi risponde:
“Il tempo di compilarlo con i tuoi dati; ma non ti preoccupare, perché al limite me lo metto in tasca e vedrò io come recapitartelo prima possibile.
Io, ancora più incredulo, ringrazio e saluto.

MERAVIGLIA DELLE MERAVIGLIE:

Ho ricevuto il tesserino l’altro ieri, lunedì pomeriggio da mio padre, che lo aveva avuto da Antonio in mattinata.

Facile sarebbe abbinare a ciò la situazione meteo che vede piovere su Gambatesa ininterrottamente da domenica, più seriamente invece, mi preme ringraziare Antonio Mucci per la celerità d’azione nel compilare il mio tesserino e plastificarlo secondo quanto disposto dalle Leggi, in merito alla costituzione di documenti.

Sì, un lavoro davvero ben fatto.
Lavoro del quale si può dire solo di bene, bene che va divulgato come tesoro, rispetto alle solite notizie negative che vendono copia e regalano tristezza.

Altri ringraziamenti vanno invece proposti ai cari amici che mi hanno offerta la loro solidarietà a proposito di quanto accaduto domenica scorsa presso il centro sociale parrocchiale di Gambatesa.
In particolare, al di là del fatto che mi è stata intasata la casella di posta elettronica e che ieri a mala pena sono riuscito a raggiungere l’obiettivo di lavoro, per il fatto che sono stato costretto al telefono da chi mi ha così voluto bene da non poterne rifiutare le chiamate, mi piace apprezzare la vicinanza di due sacerdoti, (fra i miei cinque lettori), che mi permettono di continuare fieramente a credere in Dio, Gesù Cristo e la Chiesa, facendo tranquillamente a meno di identificare questa nello stabile, posto nel centro storico di Gambatesa, affidato ad un ministro del culto che, con le sue posizioni al quanto blasfeme, mi ha regalata la possibilità di vivere la mia Fede in maniera più sincera e non legata a forme sconfessate anche dal suo capo e capo dell’intera baracca, quel Papa che sa bene come trattare i suoi fedeli, magari presentando un suo scritto, da criticare, atteso che la critica sia costruttiva per l’insegnamento che ogni fedele, anche un caprone come me, debba ricevere, contestare e da tutto ciò apprendere quanto insegnato da Gesù.

Libro di Tobia, del 7 novembre 2010

Don Peppino e Don Fabio, del 31 dicembre 2010

Don Fabio che suona con noi! del 31 dicembre 2010

Vedremo mai più foto del genere?
Forse sì, non fosse altro che per rivalsa nei miei confronti.

In queste immagini però, non vedrai più me, ne le foto verranno scattate dalle mie apparecchiature, atteso che fino a che nell’edificio privato che si vede sullo sfondo ci sarà chi in Chiesa non mi vuole, io, per rispetto, quieto vivere e per impegni sostitutivi, non metterò più piede.

Il benpensante, anzi, chi crede di disporre della Verità Assoluta dirà:
“Poco male: lascerai un vuoto sicuramente colmabile”.
A quest’essere, non nullo solo per ossequio alla democrazia rispondo:
Tutto ciò che dici di me, io te lo raddoppio”.

Tornando a bomba, continuerò però a criticare le omelie, (magari quelle del Capo), ed anche quelle di Gambatesa, qualora chi le pronunci comincerà ad avere il fegato di emetterle pubblicamente, come faceva Gesù Cristo, ovvero, qualora chi parli, dovesse dare fastidio in ogni maniera alla maggioranza dei gambatesani, comprensiva di coloro che per quieto vivere o altre loro ragioni personali, ne riceveranno disturbo.

Potrei essere ancora più cattivo, pensando alla riflessione che il Nostro parroco, mentre mi cacciava dalla catechesi, faceva rivolto ai suoi adepti:
“Non capisco perché i ragazzi di terza media disertino la chiesa”.

Per risolvere quest’Arcano, al “Segreto di Pulcinella” sono bastati cinque minuti d’indagine fra i ragazzi e i genitori, (anche di uno di quelli che mal volentieri frequenta).
Il risultato delle indagini lo lascio all’intelligenza di chi legge, da Gambatesa, dal Molise, dall’Italia e dal Mondo, atteso che sarò pure maleducato, ma non me la sento di maltrattare più del necessario un uomo di settantatré anni, pur sempre una persona anziana.

Come detto:
Non metterò più piede nella chiesa di Gambatesa, a meno di non farlo in occasioni particolari e senza il rispetto dovuto al ministro e alla cricca di cui il Nostro si circonda, ne riprenderò più quest’argomento, a meno di forzata costrizione.

Mi resta però una richiesta da fare:

Parlando con il papà di un ragazzo incriminato d’assenteismo nella catechesi, ho saputo che anche fra le persone che domenica pomeriggio erano nel centro sociale, c’è qualcuno che la pensa come me in merito a chi gestisce quell’azienda, ma, sarà per quieto vivere, sarà per opportunismo, fatto sta che non si ribella.

Se è vero quanto mi è stato detto da persona al momento simpatizzante per l’attuale minoranza al municipio, mi corre l’obbligo di rivolgere in Rete il seguente appello:

R I B E L L A T E V I ! ! !

All’inizio sarà crisi, visto che nessuno muore dalla voglia di fare la guerra.
Poi però, chi sarà “uscito dal gregge”, troverà un sollievo ed una pace interiore, data dalla raggiunta capacità di emanciparsi da qualcosa che se in apparenza sembri provenire da Dio, in realtà fa schifo anche a Satana, posto che s’identifichi nel nostro Creatore ed in suo figlio, quel Paradiso dato dall’essere riusciti vincenti nella costruzione della propria vita terrena.