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Campobasso: Tutti I Film Del 15° Festival Del Cinema Spagnolo

Di Associazione Culturale Kiss Me Deadly

18 luglio 2022 – ore 19.00
Film “Buñuel, un cineasta surrealista”
a Campobasso anteprima nazionale
Ospite d’eccezione il regista Javier Espada

18 luglio 2022 – ore 21,30
Film “El buen patrón” di Fernando León de Aranoa
trionfatore agli ultimi premi Goya con un magnifico Javier Bardem
Palazzo GIL, via Milano 15 – Campobasso

Inizia oggi il Festival del cinema spagnolo e latinoamericano.
Ecco i film:

Ore 19.00 – “Buñuel, un cineasta surrealista” di Javier Espada, Anno 2021, Durata 83 minuti – Spagna. Anteprima nazionale.
Presentato a Cannes e dedicato al geniale regista che a partire da Un chien Andalou continuò la riesplorazione degli elementi essenziali del Surrealismo plasmando da lì tutto il proprio cinema. Sarà lo stesso regista a presentare il suo film prima della proiezione, rendendo con la sua presenza l’evento di Campobasso maggiormente prezioso.

Nel 1925 Buñuel si trasferì a Parigi e qui realizzò, insieme a Salvador Dalì (autore del ritratto del regista), il suo primo film. Fin da subito emerse lo spirito fortemente antiborghese e visionario che avrebbe poi caratterizzato tutto il suo cinema. La celebre immagine dell’occhio di donna squarciato da una lama di Un chien Andalou racchiudeva già in sé elementi della poetica surrealista del cineasta come quella violenza figurativa necessaria per poter guardare davvero la realtà, andare oltre di essa e liberare finalmente l’inconscio. All’uscita in sala il film ebbe successo, ma al contempo suscitò grande scandalo.

Al contrario, L’âge d’or, film ancor più irriverente, sarcastico, in netta opposizione alle istituzioni – Chiesa, Esercito, Stato – provocò l’ira di molti e ne fu proibita la proiezione in Francia. Questo causò gravi danni finanziari sia al regista che al produttore (il quale rischiò peraltro la scomunica da parte della Chiesa). Fu allora che a Buñuel capitarono tra le mani gli studi di Maurice Legendre a proposito delle condizioni sociali della regione spagnola di Las Hurdes per cui il regista decise di lanciarsi nel progetto di realizzare un documentario surrealista di denuncia sociale. Las Hurdes fu infatti una vera scommessa, il tentativo coraggioso ed unico di unire finalità sociali, testimonianza politica ed estetica surrealista.

Ore 21.30 – “El buen patròn” di Fernando León de Aranoa, Anno
2006, Durata 120 minuti – Spagna.
Con Javier Bardem, Manolo Solo, Almudena Amor, Óscar de la Fuente, Sonia Almarcha – Premio Goya 2022

In attesa della visita di una commissione che valuterà il vincitore di un importante concorso pubblico, il signor Blanco, padrone di una ditta di bilance, cerca di tenere insieme i pezzi della sua vita privata e lavorativa: interviene personalmente per risolvere i problemi del capo della produzione; mantiene buoni rapporti con la moglie nonostante la tradisca con la nuova stagista; con il capo del personale e la guardia giurata dello stabilimento gestisce la protesta di un ex dipendente licenziato appostatosi ai cancelli; con tagli, cambi di mansioni e decisioni insindacabili fa affari con piglio gentile ma deciso. Blanco è il capo perfetto: un padre buono che vedi i propri dipendenti come dei figli ed è disposto a tutto pur di salvare l’azienda…

Quasi vent’anni dopo I lunedì al sole, Javier Bardem e Fernando León de Aranoa tornano a parlare del mondo del lavoro: questa volta però sono dall’altra parte della barricata, dalla parte del padrone, di colui che licenzia e non di chi può essere licenziato. Giusto perché le cose siano chiare, la Blanco Básculas, la società di gestione familiare del protagonista, produce bilance (básculas in spagnolo) e il giusto equilibrio è proprio ciò che ogni imprenditore deve trovare: equilibrio fra padrone e dipendenti, fra tempo e lavoro, vita privata e azienda, benessere e grattacapi, interessi personali e collettivi, bene personale e bene di tutti. Questo è il compito del capo perfetto, insomma. O forse no.

La giustizia di cui la bilancia è simbolo diventa allora un concetto aleatorio, utile alla bisogna, da modificare o manipolare a seconda delle esigenze: all’ingresso della Blanco Básculas, tanto per non lasciare nulla di implicito, c’è una vecchia pesa artigianale, che ogni giorno pende da una parte o dall’altra; c’è un solo modo per farla stare in bolla, e la soluzione trovata dal signor Blanco (ovviamente da non svelare) è la metafora del film, la sua sintesi che come tutto il resto viene illustrata e spiegata con chiarezza. Nulla in Il capo perfetto sfugge al controllo di una sceneggiatura senza sbavature: dal lunedì al lunedì successivo, la settimana lavorativa mette ciascun personaggio di fronte alla propria crisi e ai propri obblighi. Ciascuno ha il proprio ruolo e il proprio peso, in un mosaico in cui i ricattatori sono ricattati, i traditi sono anche traditori e i vincitori sono in realtà dei vinti che hanno camuffato la loro sconfitta. Niente è lasciato al caso e il problema del film è proprio la sua voluta programmaticità, il suo moralismo divertito, con un Bardem ovviamente perfetto che come il suo regista resta costantemente in bilico fra farsa e dramma, presa in giro di sé stesso e di un intero sistema.

Ogni giorno verranno proiettati due film alle 19,00 e alle 21,30, rispettivamente nell’Auditorium e sulla terrazza di Palazzo GIL.
Tutti i film sono proiettati in versione originale sottotitolata in italiano.

L’evento di respiro internazionale fonde gli intenti di grandi istituzioni nel promuovere in Italia il cinema spagnolo e latinoamericano di qualità, con l’obiettivo di tracciare ponti che favoriscano lo scambio culturale, la conoscenza reciproca e possibili coproduzioni.

Organizzato da Exit Media, il Festival riceve il sostegno dell’Ufficio culturale dell’Ambasciata di Spagna in Italia, Ministero della Cultura d’Italia, Regione Lazio, Azione Culturale Spagnola, Istituto Cervantes, e le Ambasciate del Perù, Messico e Argentina, la Real Academia de España a Roma, e ha la televisione pubblica RAI come main media, Direzione Generale Cinema e Audiovisivo (Ministero di Cultura), Acción Cultural Española, Ufficio del turismo spagnolo, Instituto Cervantes, IILA – Instituto Italo-Latinoamericano.

Per la sua valenza culturale e quale veicolo di promozione del territorio molisano è accolto con orgoglio dalla Fondazione Molise Cultura e dalla Regione Molise.

Alfredo Palmero è l’autore dell’immagine della 15a edizione del festival! – Nato a Barcellona, classe 1966, Alfredo Palmero è considerato uno dei pittori spagnoli più interessanti nel panorama artistico internazionale. Palmero è famoso per i dipinti di donne realistici, a tratti surreali. Nella sua serie di ritratti “Meninas” la tradizione incontra la modernità. Il riferimento ai dipinti degli antichi maestri è chiaro: non a caso la sua serie prende il nome dal celebre dipinto Las Meninas di Diego Velázquez, uno dei più importanti ritrattisti del barocco spagnolo. Ha creato le sue Meninas come simboli della femminilità e fertilità, allegorie dei misteri delle donne e del loro ruolo nella società. Per questi motivi, nonché per la bellezza dell’opera, è stata scelta una delle Meninas di Palmero come immagine ufficiale della 15a edizione del Festival del cinema spagnolo e latinoamericano in Italia.

Associazione Culturale Kiss Me Deadly
PALAZZO GIL
Via Milano 15, 86100 Campobasso

BIGLIETTO UNICO 5€ (+ 0,50€ diritti di prevendita)
POSTI NUMERATI CON PRENOTAZIONE OBBLIGATORIA. I biglietti di tutti i film saranno in prevendita fino a un’ora prima dell’inizio di ciascuno spettacolo. Clicca sul link https://www.amtm.it/tkt202201/web/index.php#header per essere indirizzato alla pagina della prenotazione.