Di Vittorio Venditti
(Audio), Di Vittorio Venditti
(Foto), Presa Da Internet
Tutto Impeccabile, Ma Con Un Grosso Neo
Spettacolo Gratuito, Ma Non Da Snobbare
I Microfoni? Basta Saperli Usare!
A conclusione delle manifestazioni in onore della Madonna del Carmine, si è tenuto ieri sera a Riccia un originale evento pubblicitario, comunque gratuito. Il liceo musicale ‘Giuseppe Maria Galanti’ di Campobasso, (unico centro d’insegnamento regionale del ramo), ha presentato uno spettacolo davvero gradevole, basato su quanto la stessa scuola insegna in vario modo a chi decide di frequentarne i corsi.
Breve inciso: in questo pezzo chi scrive tiene a sottolineare che non vengono esposte foto della performance per rispetto della Carta di Treviso sulla tutela dei minori, proprio perché ad esibirsi sono nella maggior parte del caso ragazzi con meno di diciotto anni d’età. Presenti invece le audio-registrazioni stereo delle varie esibizioni, liberamente scaricabili da chiunque perché l’Arte è di tutti e tutti ne devono poter fruire. Esiste anche la versione audio-integrale della manifestazione che non è stato possibile caricare su queste pagine, in quanto il file pesa centoventuno mega. Chiunque la desideri, può scrivere alle caselle del presente giornale telematico ed in maniera anonima e soprattutto gratuita, di rimando riceverà un messaggio da WeTransfer con il collegamento ipertestuale, utile al recupero del file.
La Cronaca. – l’incipit è stato possibile grazie alla Street Band composta da studenti del terzo, quarto e quinto anno e diretta dal professor Vladimiro D’Amico, per altro, ieri non presente. A seguire, è stato il turno dell’Accordeon Duo, formato da Brian Di Palma e Samuele Silvaggio che si sono proposti mediante fisarmoniche a scala cromatica. E’ toccato poi alla Big band che proveniente dall’intero ciclo scolastico, ha avuto il compito di offrire al pubblico presente, jazz e non solo, ciò per chiudere la prima parte dello spettacolo che ha visto anche un imprevisto, quanto esilarante fuori-scena, tutto da gustare.
Al ritorno sul palco, la mano è passata ad un assaggio di quanto l’istituto insegna a chi ha deciso di prendere la strada dello studio degli strumenti a percussione, per poi tornare al mantice, questa volta con un componente in più. Si è infatti palesato l’Accordeon trio che al precedente di cui sopra ha integrato l’insegnante Mario Muccitto a concludere un’esibizione davvero esemplare, gustata da chi, questo genere di strumento musicale, lo ‘strimpella’ dal lontano millenovecentosettantotto. La chiusura dell’evento è toccata alla Galanti Wind Orchestra di Guido Paduano, l’ensemble di tutti gli strumenti a fiato presenti nella scuola, band che non poteva che concludere ogni cosa col proverbiale botto.
L’unica nota stonata che ha davvero rovinata la serata mettendo in cattiva luce un comitato-festa per il resto impeccabile è consistita nel non aver vietato ad altre sorgenti sonore che più che musicali sono state sgradevolmente rumorose, (in nome di Dio Danaro, non certo per il rispetto dovuto alla ‘Festeggiata’), di mettersi in evidenza nel senso più becero del termine e venir riprese anche nelle registrazioni cliccabili e scaricabili sopra. Chi ha immortalato in audio lo spettacolo infatti, utilizzando due microfoni stereo ed uno di profondità, non ha potuto far altro che prendere atto del dilettantismo e soprattutto della maleducazione di soggetti che evidentemente sono agli antipodi della musica e ritenendo di far affari con l’ausilio dei rumori molesti, sicuramente a seguire non se ne vedranno di bene.
A proposito di microfoni applicati agli strumenti aerofoni, altro va espresso in materia di capacità di amplificare dal vivo elementi in mano a chi suona sedendo o in modalità verticale. Ieri sera è successo, soprattutto in riferimento all’ultima delle esibizioni, di dover sentire fiati che se con la sedia a portata di ‘mano’ potevano venir distinti, senza quest’alternativa non si sono praticamente uditi, a differenza di altri strumenti, già più preponderanti in termine numerico. Sarebbe stato sufficiente raddoppiare il numero di capsule a disposizione di quei pochi esemplari di ottoni in questo caso quasi inascoltabili in regime di amplificazione, (non superabili in termini di voluto ‘frastuono’ in modalità ordinaria di funzionamento) e tutto si sarebbe risolto senza colpo ferire.
Ad Maiora.