Di Vincenzo Ciccone
Lavorerà a stretto contatto con il tecnico Sabatelli e l’assistente Di Meglio e sarà responsabile del vivaio rossoblù
Nel curriculum uno scudetto giovanile (a Battipaglia), diverse finali ed una vasta esperienza tra maschile e femminile
Il suo curriculum – in primis la salvezza in A1 femminile con Battipaglia, ma anche lo scudetto giovanile con la formazione under 19 campana, nonché, sempre nel vivaio, il raggiungimento di diverse finali nazionali con la Stella Azzurra, garanzia assoluta quando si parla di formazioni under – è di quelli ‘da senatore’, l’entusiasmo con cui si tuffa in ogni avventura lo rende, invece, un eterno rookie.
In casa La Molisana Magnolia Basket Campobasso, lo staff tecnico del club rossoblù si arricchisce delle qualità del trainer partenopeo Francesco Dragonetto che andrà ad operare a stretto contatto con il coach della prima squadra Mimmo Sabatelli ed il suo assistente Vincenzo Di Meglio, rivestendo il ruolo di responsabile del settore giovanile, dirigendo in prima persona le under rossoblù e coordinando anche il lavoro di quanti opereranno con lui nel vivaio.
SFIDA AVVINCENTE Per il coach campano così, l’avventura coi #fioridacciaio è prima di tutto «una sfida molto avvincente perché mi permette di tornare al femminile (nell’ultima stagione si era disimpegnato come assistente in B in Sicilia alla Cestistica Torrenovese, ndr) e perché sono davvero felice di proiettarmi in un progetto così performante come quello di Campobasso. È una società che sin dalla sua nascita, ha fatto tantissimi e molto rilevanti passi in avanti, ottenendo risultati di spessore sia con la prima squadra che con il proprio vivaio».
FILOSOFIA CESTISTICA Sul fronte del settore giovanile, in tal senso, l’idea di Dragonetto è ben precisa. «Il mio intento principale – discetta – è quella di far crescere a livello complessivo tutte le ragazze impegnate all’interno. Una realtà migliora ed il livello sale se nell’insieme progrediscono tutte le componenti, in primis le cestiste. Da parte mia, cercherò di dare le giuste indicazioni per far sì che potenzialmente tutte possano aspirare a proiettarsi sull’opportunità di provare a raggiungere, come meta, un inserimento nel roster della prima squadra. Del resto, i risultati e la crescita dei due fronti finiscono per influenzarsi a vicenda. Più si riescono a centrare degli obiettivi, maggiore è il processo di miglioramento».
PUNTO DI PARTENZA Dalla sua peraltro, Dragonetto sa che – come base di partenza – si troverà ad interagire con una società ed un vivaio arrivati alle finali nazionali under 19 femminili a Battipaglia, rischiando il bis anche con l’under 15 ed impegnati, in prima battuta, come organizzatori dell’ultimo atto tricolore nell’under 17, sempre in rosa.
«È un punto di partenza non da poco. L’intento è quello di provare a dare ancora di più e con il giusto approccio tra club e giocatrici; il lavoro ne gioverà senz’altro e cercheremo così di migliorare quanto ottenuto sinora. Porteremo avanti una ben precisa sinergia a livello di staff, muovendoci sulla stessa lunghezza d’onda con un confronto costante con Mimmo e Vincenzo (Sabatelli e Di Meglio, ndr)».
FASE DI AVVICINAMENTO In tal senso, Dragonetto entra anche nel merito di quello che è stato l’avvicinamento all’universo dei #fioridacciaio.
«Conosco molto bene sia Mimmo che Vincenzo e quando è arrivata la loro telefonata, sono stato molto felice del loro pensiero nei miei confronti. Prima ho un po’ titubato per dei problemi di carattere personale, poi, però, riflettendoci profondamente, mi sono tuffato su quest’avventura perché poter lavorare con Mimmo e Vincenzo è un’occasione unica».
FORMAZIONE CONTINUA Un’ulteriore opportunità di apprendimento «dopo il gran lavoro di perfezionamento portato avanti con Maurizio Bartocci in Sicilia. Sarà per me l’occasione di continuare in un percorso che riesca a darmi ulteriori opportunità personali all’insegna dei migliori risultati conseguibili».
PROIEZIONI DI GENERE Dragonetto, del resto, dimostra di proiettarsi nei due universi di genere (maschile e femminile) del panorama cestistico con grande attenzione.
«Alleno le ragazze mediante il medesimo intento didattico portato avanti con i ragazzi. Ovviamente, è l’approccio a livello comportamentale ad essere differente. In generale però nella mia carriera, al di là dei risultati ottenuti e dell’esperienza con gli staff delle nazionali giovanili azzurre, ho sempre guardato con attenzione a quelle esperienze un po’ alterne, occasione per riflettere sulla metodologia e provare ad affinarla per cercare di migliorarmi umanamente e crescere ancor di più, dando il meglio di me».