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Breve, (Anche Troppo Lunga), Da Gambatesa

Di Vittorio Venditti

“Non una parola sul suo migliore amico”
“un infame”
“Amico? Una parola grossa..… opportunista”

ORA PARLO IO

Avendo già anticipato quindici ed otto giorni fa, (si vedano rispettivamente il paragrafo uno del primo ed il preambolo relativo al secondo dei collegamenti ipertestuali testé richiamati), quanto poi imposto dagli eventi, in ottemperanza al proverbio che recita ‘non c’è due senza tre’, torno su qualcosa che al di là di tutto, mi scivola addosso come fosse il miglior olio lubrificante.

Ricorre oggi in quanto sabato, (domani, se si fa riferimento alla data del tre luglio), il primo e per fortuna unico anniversario del momento nel quale, dopo trent’anni d’amicizia, ho rotto ogni rapporto con chi fu schifato in paese da tutti ed oggi viene falsamente rimpianto, atteso che ogni coccodrillo, dopo aver mangiata la propria vittima, produca quella lacrima che non può essere interpretata se non come avvenuta soddisfazione.

Perché ho deciso di arrivare a tal conclusione? Per un passaggio in auto che mi è stato negato dalla controparte, (‘servizio’ per altro portato a termine a mie spese e corroborato dalla relativa, giusta remunerazione, com’è capitato quasi ogni volta), cosa che lui non ha mai voluto tenere in considerazione come ammonimento. Sì perché a me si può fare tutto il male che si vuole, ma guai a toccare una cosa minima che però mi può risultare vitale. Il vostro, con quell’aria di vittima predestinata, si guardò sempre bene dall’esporre quanto espresse con i suoi comportamenti e non sarò io oggi a rivelarne i contenuti per soddisfare le voglie di certe ‘vergini/pruriginose’ delle quali tratterò più in basso, atteso che ‘l’infame’, lo sia fino ad un certo punto oltre il quale bisogna essere uomini e fermarsi per mancanza oggettiva di replica da parte di chi non può rispondere perché morto.

Passando alle ‘doglianze’ presenti, ma anche passate, voglio innanzitutto stigmatizzare il comportamento di chi, falso fino al midollo, ha voluto scrivere quanto segue:

Post Comune Di Gambatesa, del 27 Giu 2022

“La comunità tutta di Gambatesa si associa al dolore che ha colpito la famiglia Di Maria per la perdita di Salvatore, altro giovane sottratto prematuramente alla vita.”, cosa che detta da chi gli ha rubato il lavoro che per quell’uomo era l’unica fonte di socializzazione, (al guadagno ha pensato poi chi è stato definito ‘infame’ ed ‘opportunista’), portando il vostro alla depressione ed al lasciarsi andare per ingrassare a dismisura dopo che negli anni lo Stesso fumò di tutto/di più, facendo impallidire il Marco Pannella più in forma e riducendo chi non fu già più mio amico a vittima predestinata del covid è davvero tutto dire, come allo stesso modo è da rimarcare, “La comunità tutta di Gambatesa si associa al dolore …”, visto che chi ha imposto il virgolettato scrive anche per questo il falso, atteso che quando io giravo per i bar del borgo da sogno con chi oggi non è più tra voi, per bene che andasse, quasi tutti hanno evitato di salutare me. Ma anche lui perché tanto è valsa quella persona, già derubata e quindi non più depredabile. Non si venga a dire che durante questi ultimi dodici mesi la cosa sia cambiata: da fonti degne di fede ho saputo più volte che al ‘buongiorno’ e ‘buona sera’ di circostanza, sono seguiti sfottò d’ogni genere anche verso la persona che alla fine di questa vita terrena ha donato un po’ d’amore a chi per questo è andato fuori di testa, senza però cercar di costruire seriamente futuri progetti perché lui, (qui gli va data assoluta ragione), ha pensato a vivere come il ragno che come si dice in dialetto locale ‘quante z’abbusche, tante ze magne’. Ah, per la cronaca e per effetto di quanto sto scrivendo, ribadisco quanto anticipato sopra: a me, la sua dipartita, per dirla con una massima attribuita a Garinei e Giovannini, ‘ha lasciato uno spazio sicuramente colmabile’.

Quotidiano Del Molise, del 27 Giu 2022

Allargando gli orizzonti alla ‘Stampa che conta’, ecco come la Stessa ha trattato il caso: Covid, muore 45enne in Rianimazione: un’intera comunità in lutto
“Un’altra giovane vita spezzata dal Covid. Questa notte, purtroppo, è deceduto presso la Terapia Intensiva dell’ospedale Cardarelli di Campobasso un 45enne di Gambatesa. L’uomo, con importanti patologie pregresse, non era vaccinato. …”. A tal proposito, è girato e poi è stato rimosso un post in Rete, secondo il quale la colpa della mancata vaccinazione di chi sarebbe morto comunque, andrebbe ascritta ad altri ‘no vacs’. A ciò si risponde che la persona in questione, (nata a Francoforte sul Meno il dodici marzo millenovecentosettantasei), avendo quarantasei e non quarantacinque anni compiuti, fu adulta abbastanza e sicuramente ‘vaccinata’ per poter decidere della propria vita e come si è visto, liberamente arrivare alla propria morte, lasciando nel dolore praticamente nessuno, compresa una soggetta che a suo tempo, pur di non soccorrere chi chiese aiuto, scoppiando in un pianto dirotto affermava: “ma che ha cumbenate quisse da tené bisogne de ‘n’avvucate e de ‘na firme? Me sete fatte talmente annervusì che mo’ ‘mpozze manche ji chiù a la chiesa!”, lasciando nella più nera costernazione chi aveva azzardata l’ipotesi di richiesta d’aiuto e soprattutto chi non si sarebbe aspettato di venir trattato in questo modo dal sangue del suo sangue. Ora, chi ha proferite quelle parole di sfogo riportate in un virgolettato rimasto nella mia memoria, può dire di aver raggiunto l’obiettivo, seppur dopo dieci anni e mezzo dai fatti: ‘a la chiesa’ ha avuto modo di andarci, ma per il funerale di chi avrebbe desiderato solo un gratuito, ma vitale aiuto. A seguire, vale a dire qualche mese dopo l’indegna performance da ‘parenti/serpenti’ appena descritta, prima che chi oggi non c’è più anticipasse la sua dipartita, si è fatto in modo che lo Stesso venisse portato di forza e quasi contro la sua volontà in ospedale, qui un resoconto che poi è diventato di dominio nazionale. Da buon ‘infame’, dopo aver avviata l’andata, unitamente a chi mi assiste senza progetto alcuno da quando sono nato, ho recuperato l’allora mio amico, nel menefreghismo generale di chi pensava ad andare in chiesa e famiglia. In quei giorni ho detto a chi in quel caso la fece franca di non ripetere l’esperienza perché non è corretto sfidare due volte il destino, per cui, se gli fosse venuta voglia di tornare in ospedale, sicuramente non ne sarebbe uscito vivo. Ora ci sarà chi scriverà che glie l’ho tirata, ma quella è gentaglia che evidentemente non ha mai patito per cui difficilmente potrà capire chi in ospedale ci si è fatta quasi la casa per non concludere niente nei fatti, dovendo restare assoggettato a chi gli fa del bene, magari non come è stato per il rapporto d’amicizia in tema, fratellanza che una volta sospesa è stata in grado di rimpinguare e non di poco le finanze ‘dell’opportunista’ che oggi sta rispondendo a chi si lamenta del mio non aver scritta una parola in quei giorni, pur avendo avuto modo di leggere il contatore delle visualizzazioni che per due giorni giustappunto, ha decuplicate le sue cifre espresse nell’arco delle ventiquattro ore di media.

Post Facebook, del 29 Giu 2022

1: “Non una parola sul suo migliore amico”, ora chi ha avuto l’ardire di proporre tal espressione dovrebbe aver raggiunto un grado di soddisfazione al limite dell’orgasmo! Per me invece cambia parecchio perché scopro che gente che ‘sogna Gambatesa, non vive nel borgo da sogno e viene considerata solo dai suoi amici, pretende di sapere chi è stato ed è il mio miglior amico. La cosa è importante, atteso che spesso nemmeno io riesca a capire chi posso considerare in amicizia e chi no. Da oggi dunque, potrò contare su una consulenza in tema, non richiesta, ma sicuramente *****preziosa*****. Ormai almeno abbiamo bypassata un’altra situazione, secondo la quale a Gambatesa, se c’è stata gente che alla mia nascita mi ha definito ‘mezzo maschio e mezza femmina’, (la risposta l’ha avuta una delle figlie di questa ‘brava donna’),ma nel contempo ho potuta osservare la presenza di almeno un soggetto che pur di ottenerne vantaggi, poco meno di quarant’anni fa, avrebbe venduta una sua consanguinea che secondo certo ‘agire’, mi sarebbe stata ceduta in moglie, (raccontai questa circostanza alla mia vera fidanzata e questa, campandoci per parecchio, ad ogni nostro incipit di comunicazione radio-telefonica mi chiedeva se si stava bene nella savana e se il leone si era addormentato o meno), come detto, almeno abbiamo fatti progressi, superando questo duplice grave problema. Ora bisognerà che io mi adegui a sapere da altri chi sono i miei amici e scusate se poi i veri quattro lettori di queste pagine deridono Gambatesa ed i suoi indigeni, lasciandoli sempre più soli, non esclusivamente per merito di ‘sora morte’!
2: “un infame”, cosa che detta da chi può proporre la propria vita in quanto fallimentare, ripaga ogni silenzio espresso in merito.
3: “Amico? Una parola grossa…..opportunista”, altro argomento ben sviscerato, soprattutto perché portato avanti a spese mie e senza l’aiuto di nessuno, vedi sopra, ma soprattutto quanto in tema sanno anche le pietre e non può venir ripetuto per l’assenza di chi non potrebbe, ne riuscirebbe a replicare, stanti le prove schiaccianti e dimostrabili di quanto si andrebbe a mettere in pubblico, esponendo, come si dice, ‘il morto a tavola’.

In definitiva, mi potrei chiedere tante cose in riferimento all’argomento, ma di tutto mi si potrà accusare, tranne che di essere vigliacco o di rinfacciare quanto vissuto. Io e chi non c’è più, sappiamo come sono andati i fatti, quali sono le condizioni non soddisfatte e soprattutto, dopo aver operato in piena libertà d’azione e nel più sincero menefreghismo condito da vero distacco, offerti da chi oggi si dice ‘devastato dal dolore’, sono sicuro che in maniera condivisa, noi due ci chiediamo a che pro, tanto voyeurismo, quando da sempre il nostro motto è stato: “Meno Siamo, Meglio Stiamo”, guida che mi piace continuare a tener viva per dire a chi non ci ha voluto tra sé, di restar fuori anche dalla lettura di queste pagine, chiaramente destinate in esclusiva ai quattro lettori che ci possiamo fregiare di avere anche come amici sinceri.

Questa Gente Invece E’ Inutilmente Stupida.
Ecco Perché Non Capisce Che In Certi Particolari Casi…
Il Silenzio E’ D’Oro.

Chissà Se Adesso Le Parole Dette E Soprattutto Scritte Sono Sufficienti!