Di Vittorio Venditti
(Foto), Di Giuseppe Lafratta E Giovanni Lalli
Quest’anno: Tutti A Isernia!
Come ogni anno in questo periodo, Enel fa il consuntivo di quanto accaduto nei dodici mesi appena trascorsi, riunendo lavoratori e management in convegno, a seconda delle regioni d’appartenenza o di queste ultime in aggregato.
Noi molisani, accorpati a Lazio ed Abruzzo, formiamo la direzione territoriale Lazio, Abruzzo e Molise, (di seguito DTR lam), e svolgiamo i lavori in questione in varie giornate, ognuna delle quali viene proposta in un luogo diverso nell’ambito territoriale, così, da permettere a tutti i dipendenti, (compresi quindi anche coloro che eventualmente sono reperibili per emergenze), di poter partecipare e discutere di problemi, obiettivi e quant’altro serva a tenere unita una squadra, quella squadra che dà i suoi frutti nel lavoro futuro, traendo lezioni da errori del passato e benefici derivati da quanto già fatto.
Ogni anno, ad obiettivi che non cambiano come tema, si aggiunge qualcosa di nuovo, dettata dai tempi nei quali avviene l’evento.
Il focus, almeno per chi scrive, è posto sulla giornata di ieri che si è svolta ad Isernia, non senza problemi, cose che, da “Voce Fuori Dal Coro”, io ti narro, con il preciso proposito di mostrare quanto è stato fatto di buono e quanto ho trovato di negativo nell’arco della giornata.
Partiti attenendoci alla tabella di marcia, verso le dieci meno un quarto siamo giunti presso il nuovo auditorium d’Isernia, dove, dopo aver salutati i convenuti, abbiamo provveduto alla registrazione.
Qui, il primo serio problema.
Va detto che lo stabile nel quale si è deciso di svolgere la cascade, (più italianamente l’incontro del quale stiamo trattando), è stato costruito da poco, con enormi sprechi di pubblico danaro, tanto che tutti coloro che hanno concorso a tale costruzione, dai politici ai progettisti ed alle imprese, sono sotto inchiesta del “Solerte Magistrato”.
Sono sotto inchiesta, ma per me sono già condannati, almeno per il totale mancato rispetto delle Leggi sull’accessibilità ai locali, Leggi promulgate ed immediatamente disattese, sintomo inequivocabile dell’assoluta “SERIETA’” del governo che, per dirla con Aristotile, “Abbiamo e che meritiamo”.
In effetti, arrivando presso l’Auditorium, è possibile ricevere un attentato alla propria incolumità, solo salendo i gradini all’entrata.
Fra questi, è possibile trovarne uno, quasi impercettibile, causa della caduta rovinosa del nostro direttore della zona di Campobasso, Quell’ingegner Antonio Paciulli che, persona buona d’animo, ha subito l’infortunio che gli ha comportata la lussazione del gomito sinistro, con tutti gli annessi e connessi, ma che non è cattivo come chi scrive, per cui purtroppo, credo che non arriverà al punto di denunciare l’amministrazione di Isernia, e chiedere i danni per l’accaduto.
Se fosse capitato a me quanto ha patito il nostro direttore, io avrei agito con sadismo e senza pietà.
Per inciso:
L’unica giustificazione che può avere l’incompetente che ha progettato un simile gradino, consiste nel costringere l’italiano medio a camminare a testa bassa: Per vedere dove mettere i piedi, oltreché per compiere atto di contrizione continua, avallando lo stato di crisi del quale il governo lo ritiene colpevole.
Tornando a bomba, ed entrando nel costoso palazzo isernino, ecco un altro scempio d’intelligenza.
Volendo infatti raggiungere i primi posti della platea, si devono scendere giustamente i gradini necessari a bypassare il dislivello che serve a permettere la giusta visuale sia a chi siede nelle prime che a chi occupa le ultime file di poltrone.
Qual è il problema?
Il problema sta nel fatto che i gradini della scalinata da percorrere non sono tutti uguali, come prevederebbe il buon senso.
Le pedate infatti, sono alternativamente più corta e più lunga, utili pertanto, soprattutto a chi non vede, (ma non solo), a rompersi eventualmente l’osso del collo, emulando il povero ingegner Paciulli con gli interessi che il caso impone.
ALLA FACCIA DELL’ACCESSIBILITA’!
Un altro punto che mi preme rimarcare a proposito di quello spreco di danaro pubblico nel quale mi è toccato entrare per alcune ore ieri, consiste nel confutare la ragione madre dell’esistenza di quello stabile.
Un auditorium infatti, dovrebbe innanzitutto avere un’acustica perfetta.
Quel posto, paragonato al teatro Savoia di Campobasso così com’è stato restaurato, Enel: La Sicurezza Va In Teatro, può definirsi tranquillamente meno di zero in fatto di acustica.
Se a ciò aggiungiamo che l’impianto di amplificazione, oltre ad essere inferiore per qualità a quello dello stesso teatro sito nel capoluogo murattiano, era regolato con dilettante approssimazione, ti lascio immaginare cosa le mie orecchie, abituate a ben altro, hanno dovuto patire.
Detto delle cose negative, passiamo finalmente al Buono, cominciando, com’è giusto che sia, dal saluto che il direttore della zona d’Isernia, l’ingegner Andrea Gianfagna, ha voluto rivolgere a tutti noi presenti.
Alle dieci e mezza abbondantemente passate e risolto per il meglio l’incidente all’ingegner Paciulli, iniziano i lavori.
L’ingegner Alfonso Sturchio, padrone di casa perché direttore DTR LAM, presenta l’agenda dei lavori, per poi rapidamente passare ad illustrare le Strategie ed i prossimi obiettivi che la futura One Company si propone di raggiungere.
A seguire, Antonio Trunfio, ha trattato le questioni inerenti la gestione delle Politiche del personale.
Che al termine del suo intervento ha passata la parola
A Marco De Sanctis, responsabile del ramo, che ha illustrate le ultime Iniziative sulla sicurezza
Qui, si è parlato dettagliatamente della One Safety, intendendo per tale una sola e comune serie di regole da rispettare per evitare infortuni dovuti agli errori umani.
E dunque il momento di Maurizio Della Corte che entrando nel vivo, ci ha parlato della Gestione degli eventi complessi,
vero cuore tecnico della macchina Enel, che ci proietta verso un futuro fantastico e da realizzare, nonostante la congiuntura che non è fra le più rosee.
Il rispetto per le quote rosa, la nostra Cascade lo propone mostrando la Dottoressa Nella Ciaccio, trattare quanto concerne la Cura del Cliente, Benzina che muove la nostra potente struttura.
E’ la volta dell’ingegner Leonardo Ruscito che con maestria ci espone quanto la nostra azienda sta facendo e farà in tema di Sviluppo e innovazione, mostrando anche in questo caso un quadro fantastico, comprendente in modo particolare la multifunzione alla quale il contatore intelligente porterà le abitazioni del futuro, fatta principalmente del connubbio fra la distribuzione dell’energia elettrica e la possibilità di rimanere connessi alla “Rete”, mediante sistemi wireless veloci e meno intasati di quelli odierni.
Finalmente ecco rientrare nei ranghi anche il nostro ingegner Paciulli, ingessato ma tutto sommato in buone condizioni.
Ovviamente se pur nella serietà dei lavori, non poteva non scapparci qualche battuta scherzosa, segno che anche in caso di seri convegni, l’essere una squadra, possa prevedere il condividere il dolore, per quanto accaduto ad uno dei componenti della stessa, ma anche la gioia per l’aver constatato il contenimento dei danni patiti.
Siamo quasi alla fine ed arriva la parte che mi diverte di più:
Il Question & Answer, null’altro che le eventuali domande e considerazioni che la platea, finora all’ascolto, può rivolgere ai relatori, i quali rispondono.
Qui, mi scateno io, come ormai da tradizione.
Verso le due meno un quarto, sarà perché tutto è compiuto, sarà perché compare stomaco comincia a protestare, fatto sta che il convegno si chiude, ovviamente per finire all’italiana:
Ci spostiamo dall’Auditorium da abbattere e ricostruire, (posto che sia utile a qualcosa), ad un altro stabile molto più serio e meglio gestito:
L’Hotel Europa.
Alle due pomeridiane arriviamo e, dopo esserci registrati anche qui, prendiamo posto a tavola.
Tutti ai posti di combattimento!
Prima Peppino, poi Gianni, documentando la giornata, ti fanno capire qual è stato il clima: serio all’Auditorium, molto più rilassato e scanzonato in seguito.
Abbiamo mangiato davvero bene, com’è di prassi all’Hotel Europa d’Isernia, da chi scrive già frequentato, quando, non ancora dipendente Enel si occupava di suonare in matrimoni e feste simili.
Il clima più leggero lo puoi notare anche dalla didascalia della foto appena mostrata, segno solo di scherzo verso il tavolo di nostri colleghi che sono come noi in tutto e per tutto.
Queste due, non sono ubriache, visto che da bere, (unico neo di una giornata ben riuscita), c’era solo l’acqua…
Insomma: come detto una giornata ben riuscita a parte l’incidente del quale ho dovuto parlare, una giornata terminata verso le quattro meno un quarto, quando, salutati coloro che tornavano alle loro sedi, (capi compresi), io ed il Fido Gianni, che poi è il mio referente, (sarebbe in italiano il capo), risaliti in macchina, dritti e sparati siamo rientrati a Campobasso.
Dove si farà la Cascade 2013?
Per dirla con il compianto Lucio Battisti:
“Lo scopriremo solo vivendo”.