Di Vittorio Venditti
E Adesso?
Il vent’otto ottobre scorso, stufo di sentire le retoriche parole proposte in tutte le salse da Roberto Saviano, scrissi un articolo che denunciava quanto appena detto, ricordando l’allarme in fatto di timori per i tumori, già proposto da altri più di un anno fa.
Fra le varie mie farneticazioni, mi allargai dichiarando che a Gambatesa stavamo aspettando solo di morire tutti di tumore, ottima denuncia, ad ossequio delle parole di “Don Saviano”.
Già si è detto dei numerosi morti a causa di questo problema, una buona percentuale, se ci riferiamo a coloro che dagli inizi del nuovo millennio, a Gambatesa, (per dirla con gli alpini), hanno deciso di “andare avanti”.
Unaltra mia inutile farneticazione, è consistita nella richiesta di tentare di far luce su questa strana moriìa, così da cercare di arginarne gli effetti futuri.
Come si fa di solito con i pazzi, così hanno fatto con me i nostri politici e i nostri sanitari, riassumendo:
“Lo scemo ha parlato? Stiamo zitti! Tanto ha parlato lo scemo!”.
D’accordo, ci sto, state zitti e non ascoltate lo “scemo”, almeno finché a morire è la gente meno in vista.
Che fare però se ad avere una simil disgrazia fosse qualcuno più che ben in vista?
Personalmente, un po’ per umana pietas, un po’ per il fatto che posso vivere tranquillamente senza per questo dover mangiare il fegato di nessuno, neanche di chi, a suo tempo, mi ha fatto veramente del male, Prego il Signore Altissimo, affinché faccia tornare Chi, in questione, oltreché guarito in pieno, anche più forte e vigoroso di prima.
Al di là di ciò, spero però che il colpo subito dalle “alte sfere” imperanti nel nostro municipio, dia una vera sveglia a chi di dovere, permettendo di cominciare ad analizzare un problema che, (grazie a Dio) non conoscendo possibilità di raccomandazione alcuna, colpisce tutti allo stesso modo, come vera forma di Giustizia Divina.
Piaccia o nò, in questi Casi, l’Interesse prevale sugl’interessi.
Intelligenti Pauca.