Di Luca Giordano
Ormai trovare dei giocatori innamorati della maglia che indossano più di ogni altra cosa è merce rara. Ora che i bambini faticano a trovare l’amore per un giocatore della loro squadra del cuore, un calciatore che magari cresca con loro e che finisca la carriera quando questi ormai sono entrati nel mondo del lavoro.
Giocatori simbolo, capaci di restare in una squadra per un ventennio ce ne sono stati e nemmeno troppo tempo fa (ultimo il ritiro di Chiellini dopo 17 anni di Juve) e che alla loro ultima partita nello stadio dove sono diventati grandi hanno lasciato tutti in un mare di lacrime, compresi i tifosi avversari.
Nella lista di questi ‘supereroi’ compare senza ombra di dubbio Paolo Maldini. Leggenda del Milan che ha lasciato il calcio il 24 maggio 2009, dopo venticinque anni di carriera, novecentodue partite, sette scudetti e soprattutto cinque champions League conquistate sotto il ‘Regno europeo Berlusconiano’ che ha imposto la propria voglia di vincere la mitica coppa dei campioni più volte possibili.
Altre lacrime sono scese a San Siro (o al Meazza), questa volta in vesti interiste, quando dopo diciannove stagioni nerazzurre, ottocentocinquantotto partite e cinque scudetti, quattro coppe Italia, una coppa Uefa ed una champions League, il 10 maggio 2019 il mitico capitano Javier Zanetti calpestò per l’ultima volta il campo di gioco. Condottiero indiscusso dell’Inter dei record, quella del famoso ‘Triplete’ nella stagione 2010 che rifilò vittorie in campionato e coppe nazionali, affermandosi in Europa, in una stagione praticamente perfetta, difficilmente ripetibile.
Se dici Del Piero, dici Juventus! Simbolo di una ‘Vecchia Signora’ vincente, ma anche di una squadra praticamente cancellata e mandata in serie B, sodalizio al quale Del Piero è rimasto fedele. Un matrimonio lungo diciannove anni, nella gioia e nel dolore, gli scudetti vinti, l’ultima champions alzata dai bianconeri nel lontano novantasei, ma anche e soprattutto le stagioni buie post calciopoli. Il 13 maggio 2012 ha lasciato (da campione d’Italia con una squadra finalmente ritrovata), la bandiera juventina per eccellenza.
L’ottavo re di Roma. Romano e romanista da sempre. Francesco Totti è il simbolo del calcio giallorosso. Lui che con la sua tecnica ed eleganza calcistica sopraffina ha ricevuto offerte dai club più forti del pianeta, rinunciando a vincere titoli che con la Roma non è riuscito ad ottenere. Ma al cuore non si comanda e per questo resterà nella leggenda di Roma.