Di Ouday ramadan
STATO ASSADISTA OPPURE ISISSINO
Voglio raccontarvi questa storiella. Mi trovavo a casa di mio fratello, quando sentiamo bussare alla porta. Mia nipote va ad aprire, e si trova davanti cinque bambini che molto concitatamente chiedono di poter entrare in casa a nascondersi. Li facciamo entrare, ma chiediamo loro di spiegare il motivo della loro richiesta. In mano, i bambini reggono dei sacchetti pieni di nespole. Sono bambini di un’età compresa tra i nove e i dodici anni. Ci raccontano che hanno raccolto, di nascosto, le nespole dagli alberi di un contadino, il quale, avendoli scoperti, si è messo ad inseguirli con un bastone. Per questo motivo sono dovuti scappare correndo, per cercare rifugio in casa nostra.
Mi metto subito a sgridarli per quello che hanno fatto, gli dico che rubare è sbagliato. Con atteggiamento rude, gli faccio un vero e proprio interrogatorio, gli chiedo come si chiamano, chi sono le loro famiglie. Loro rispondono impauriti e tremanti. Quando vedo che sono “cotti a puntino”, mi metto a ridere.
Do loro una mancia in denaro, li rassicuro, ricordandogli però che rubare è comunque sbagliato, ma non posso che intenerirmi di fronte a loro, ai loro occhi. Nei loro occhi vedo tutta la sofferenza della guerra, tutto il dolore di un’infanzia negata, tutta la difficoltà delle loro giovani vite. Difficoltà della vita di tutti i giorni che i bambini occidentali e gran parte degli adulti, non possono neanche immaginare. Non posso fare a meno di pensare che sotto il cosiddetto Stato Islamico, questi stessi bambini non sarebbero scampati al taglio della mano.
Questa è la loro “democrazia”, questa è la loro “libertà.