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SFASCISTI!!!

Di Vittorio Venditti
(Collaborazione), Di Marco Frosali
(Foto), Di Marco Frosali E Prese Da Internet Dallo Stesso

Lotta Alla Vetustà

In questi due mesi e mezzo nel mondo si è fatto a gara a chi l’ha ‘sparata’ più grossa. Peccato che il proverbio che sostanzialmente afferma che ‘gli asini si azzuffano ed i barili si sfasciano’ sia diventato d’ordinaria amministrazione. Così, si vede buttare nella mischia ucraina ogni ferraglia in tema di armi per distruggere case costruite con i sacrifici di una vita da chi vorrebbe solo viverla quella vita giustappunto o automobili ed ogni veicolo che non appartenga alla categoria ‘euro sei’ perché questi hanno furbamente superato il confine bellico da prima del ventiquattro febbraio. La Russia sfodera tutta una serie di carri armati risalenti agli anni ottanta del secolo lungo e breve, (mostrando poi in parata gli ultimi nati che devono trovar posto nelle ‘gloriose armate’ guidate da una bandiera sempre più marrone per gli effetti collaterali di una zuffa sbagliata sin dal suo concepimento, partorito dalla mala interpretazione di una ragione politica in grado di passare al torto per il suo non saper esistere e resistere, il tutto condito da un discorso menefreghista di color che ascoltano da fuori casa, ma perfettamente in linea, a parere di chi scrive, con i corsi e ricorsi del ruolo stesso della storia), mentre ai difensori della terra invasa, con la scusa della dimestichezza all’uso, vengono fornite da chi sta alla finestra per vedere, nemmeno tanto di nascosto ‘l’effetto che fa’ e trarne le conclusioni, possibilmente addomesticate a proprio vantaggio, armi ricomprate a peso d’oro presso gli ex satelliti dell’Unione Sovietica, in maniera tale che poi gli stessi venditori possano approvvigionarsi di materiale di più recente costruzione, per cui, in nome della ‘comune difesa’, questi Stati spenderanno a breve più di quanto incassato per la ‘rottamazione’ appena descritta, vero e proficuo sfascio in azione.

Il Carr(Dis)Armato, del 3 gennaio 2013

Restringendo al particolare. – Qui, grazie alla ‘svendita’ appena descritta, verrebbe l’idea di far sostituire con un mezzo di più recente costruzione anche quanto appena richiamato in una foto di repertorio che è d’oro rispetto al presente, ma il ‘muinicipio’ che si ritiene governante il borgo da sogno, forte della più volte dichiarata incapacità del suo personale in ogni senso, non muove un dito perché probabilmente si è venduto anche quello e non saprebbe come pagare il ‘nuovo monumento’, assunto che il danaro recuperato serva per poter inondare Gambatesa di progetti che spingono alla dichiarazione di guerra contro chi si dà dell’incapace in maniera assolutamente e trasparentemente autarchica, cosa della quale, come già annunciato, si discetterà domenica prossima, in nome di religione, solidarietà umana e simili corbellerie.

Cagnolino, Razza ‘Dragotto’

Tornando ad allargare gli orizzonti. – Come di prassi, oggi l’italico cagnolino va a guaire dal suo padrone americano sperando in una crocchetta, quasi alla stregua di quanto accadde a metà degli anni settanta ad Aldo Moro che (fu) ‘recato’ da Henry Kissinger a prendere ordini ed anche un ‘ammonimento’; sperando solo che ciò non sia prodromo alla ripetizione dei fatti del millenovecentosettantotto. Allora come in questi giorni, di fesserie utili alla destabilizzazione se ne sono dette tante, oggi tutto si può riassumere in questa, Hitler e le origini ebraiche: come nasce la teoria rilanciata da Lavrov, ‘scusa’ così commentata da Marco che ha voluto proporla: “E se i Russi avessero La Vrova del nove?” Quanto nell’articolo virgolettato, è fesseria o verità che si è sentita già, sempre durante la metà degli anni settanta del novecento appartenente allo scorso millennio, quando chi scrive, nel frequentare la scuola elementare, si è beato di ascoltare ciò che non è stato ritenuto credibile nemmeno dalle mura dell’aula nella quale tal teoria è stata proferita: ideologia ‘sfascista’?

Damose ‘na regolata co ste armi all’Ucraina sennò pe la parata del 2 Giugno ‘n ce rimane ‘n c…o

Aggiunge chi scrive: Co ‘sta manfrina c’amo persa ‘na guera: ‘Arrigoni’ docet!

Il pericolo della riproposizione dell’evento esiziale che foraggia ogni annuale memento come quello richiamato sopra, (si parla della morte di Aldo Moro, non certo della fine poi oltraggiata di Peppino Impastato), accaduto in Italia nello scorso millenovecentosettantotto è suffragato dal pensiero che sgorga da ogni mente sana, leggendo l’esortazione riportata nell’ultima foto:

Sfascio Dell’Italia Già Costruita Com’E’ Vietato Ricordare?