Di Paolo Panaccione
“Oggi più che mai, nel giorno della Festa dell’Europa, abbiamo il dovere di ricordare che l’Unione Europea rappresenta una garanzia per la democrazia e la libertà dei suoi cittadini. Allo stesso tempo però, non può ridursi al ruolo di semplice comprimaria ed immobile spettatrice di un mondo in rapida evoluzione. La pandemia prima e la guerra in Ucraina poi, sono lì a dimostrarlo”. Così Aldo Patriciello, europarlamentare azzurro e membro della Commissione Industria, Ricerca e Energia al Parlamento Europeo, nel giorno del 72esimo anniversario della Dichiarazione Schuman, atto di nascita dell’Unione Europea.
“Festeggiare l’Europa – spiega l’eurodeputato molisano – non significa di certo dimenticare i problemi o peggio ancora, sottovalutarne la portata. Significa celebrare un’impresa a dir poco impossibile che era quella di ricostruire un continente devastato da due guerre mondiali in pochi anni e allo stesso tempo mettere pace tra Stati che si erano odiati fino al giorno prima. Oggi tendiamo a dimenticare quanto difficile fosse quella sfida, eppure i padri fondatori dell’Europa riuscirono a vincerla a pieni voti. È una lezione che a distanza di oltre 70 anni è ancora attuale, visto ciò che sta accadendo in Ucraina. Sono convinto infatti che in un mondo sempre più incerto ed imprevedibile – continua Patriciello – l’Unione Europea rappresenti ancora la miglior risposta ai problemi che affliggono il nostro continente. Chiunque abbia vissuto la privazione della libertà, sa che la nostra Unione è una conquista preziosa che non va mai data per scontata. Bisogna però avere il coraggio di cambiare, se necessario. Lo Stato come lo conoscevano i nostri padri e i nostri nonni è sempre meno adatto a soddisfare le esigenze dei cittadini e del mondo moderno in generale. Ecco perché – conclude l’europarlamentare azzurro – solo un’Europa ancora più unità sarà la soluzione inevitabile per competere in un mondo sempre più globalizzato come quello attuale”.