Di Luca Giordano
Si sa che i russi hanno l’Italia nel cuore e che hanno sempre il desiderio di far vacanza nel nostro paese (sopratutto i più facoltosi).
Ma se negli ultimi due anni a non far muovere i russi è stato il Covid ( crollo degli arrivi in strutture ricettive del 90%), adesso è la crisi diplomatica con il Cremlino a far slittare la ripartenza del settore turistico che per la nostra economia è di fondamentale importanza.
Secondo la Coldiretti, erano previsti per quest’estate oltre duecentomila arrivi di russi spalmati tra Toscana, Liguria e Puglia che nell’ultimo quinquennio è diventata di tendenza sopratutto tra i giovani moscoviti delle classi sociali più agiate.
Anche le città d’arte come Roma e Venezia soffrono il momento. Si stima che oltre un milione di Russi abbiano messo piede in Italia ammirando la magnificenza del campanile di Piazza San Marco o la bellezza della penisola sorrentina soltanto nell’anno 2019. L’alta moda poi, registra perdite record sul mercato russo, dopo l’imposizione della comunità europea di non vendere i propri prodotti a cittadini residenti in Russia.
Speriamo che la ‘voglia di guerra’ si attenui nella testa del loro Zar, e che si possa riprendere a viaggiare liberamente, cosa che per la nostra economia determina il destino di innumerevoli famiglie.