Di Luca Giordano
E’ uscito in questo fine settimana l’ultimo film di Leonardo Pieraccioni (dato anche nei cinema di Campobasso ed Isernia) dal titolo “Il sesso degli angeli”.
La trama ruota attorno alle vicende di Don Simone, (Pieraccioni), prete che è alla disperata ricerca di fondi per la ristrutturazione del tetto della sua chiesa che cade a pezzi. Una telefonata risolleva il morale del parroco che vede accreditarsi una grossa somma di denaro da parte di un vecchio zio che gli ha lasciato anche un’attività ben avviata a Lugano. Non conoscendo la natura di questa presunta impresa di cui lui oramai è il nuovo capo, decide di andare a vedere di persona insieme al sagrestano Giacinto, collaboratore che si rivelerà una buona “spalla”. Arrivati a Lugano, dopo una serie di battute, (la maggior parte scontate), i due capiscono che sono diventati i nuovi padroni di una “casa d’appuntamenti”, in svizzera quest’attività è legale. Dopo aver fatto conoscenza con la maîtresse (interpretata da Sabrina Ferilli) una signora fine e dedita al lavoro e alle signorine di cui i clienti sono innamorati, Pierracioni da buon parroco decide di non accettare l’eredità dello zio, ma proprio nel momento della rinuncia, una sorpresa riconduce il Don ad abbracciare definitivamente il regalo fatto dal premuroso parente.
Insomma, è un buon film dall’idea molto stimolante nella quale viene messo a fuoco l’eterno dualismo tra il mondo cristiano, spesso bigotto e quello del peccato in questo caso specifico del piacere sessuale.
Si poteva far meglio anche a livello qualitativo di battute per non cadere nello scontato e in qualcosa di già sentito, operazione nella quale però il buon Leonardo Pieraccioni non è riuscito a dar la propria zampata che è lontana dai successi de “I Laureati” e sopratutto dell’indimenticabile “Ciclone” con l’iconico flamenco di Lorena Forteza e Natalia Estrada.