Torbal
12 Marzo 2011
Pasquale Abiuso: (Pucin)
13 Marzo 2011
Mostra tutto

Liberalizzare La Droga

Di Vittorio Venditti

Far Del Bene, E’ Davvero Far Del Bene?

Avvicinandoci alla fine settimana e dovendo poi fare i conti con i bollettini di guerra che vengono normalmente stilati ogni domenica con il titolo di “Stragi del Sabato Sera”, proviamo a riproporre un argomento che normalmente e per i più svariati motivi, viene ignorato nel commentare i bollettini di cui ho appena scritto.

Sto parlando della possibilità più o meno lecita di alterare il proprio stato, possibilità fatta propria dai giovani e non solo, proprio nel momento in cui avendo il tempo libero, si dovrebbe pensare ad utilizzarlo per ricrearsi e ricaricarsi, non certo per ridursi, in certi casi, allo stato larvale.

Perché si arriva a ciò?

In molti, più che porsi questa domanda, passano direttamente alla risposta, aggiustandosela in base ai propri interessi e, in molti casi, purtroppo, anche in base ai guadagni che potrebbero trarne.

In varie occasioni e non solo su questo inutile sito, ho parlato della domanda che tutti ci poniamo ma nessuno vuol risolvere.
Oggi, stimolato da discussioni avvenute in vari momenti, voglio toccare un tema che se posto all’ordine del giorno da tanti politici, (in particolare da Marco Pannella), non è stato mai ridotto all’osso e posto in prova, così come accade ormai da anni in paesi come l’Olanda:
La Liberalizzazione della Droga.

Come tutti, anch’io ho voluto, ed in qualche caso ancor oggi voglio, provare l’ebrezza del proibito.
A detta di chi ci è passato, è proprio così che ci si avvicina alla droga, atteso che per droga si consideri solo ciò che secondo le leggi vigenti risulti proibito.

Da quell’avvicinarsi, (magari solo per prova), si passa piano piano alla dipendenza, sempre più stringente e sempre più assassina della propria, ed in tanti casi, anche dell’altrui vita.

Tutto ciò, senza considerare che altre droghe, normalmente lecite, vengono tralasciate, proprio per la loro liceità.

Detto in modo più terra-terra.

Io non fumo, e non mi sognerei mai di fumare, pur avendo la possibilità, legale ed economica, di acquistare vagonate di stecche di sigarette.
Non ho incominciato a fumare da piccolo, non certo per il fatto che le sigarette mi facessero male, quanto perché, e come me lo hanno pensato in tanti, una cosa lecita come la sigaretta, sicuramente non ti faceva sentire più grande di quello che eri; vuoi mettere: esser riuscito a procurarti della droga inlecita?
Ti metteva e ti mette in bella mostra, facendoti fare la parte del “Fico”!

E se la droga fosse libera?
In quanti accetterebbero di fare questa “prova” per sentirsi più “grandi”?
In quanti arriverebbero al punto di volersi sentire per un giorno dei “Leoni”, per poi, il giorno dopo sentirsi dei “coglioni”?

Perdonami per la scurrilità, ma è quello che in questi casi, normalmente si sente dire!

Oltre a ciò:
Quanti e quali sono gl’interessi da difendere nel non voler liberalizzare almeno le droghe leggère?
Lo sai che esistono dei cerotti antidolorifici che per il solo fatto che non vengono passati dalla mutua, se necessari, ci vengono fatti pagare la bella cifra di cento euro l’uno?

E che c’entra con la liberalizzazione delle droghe leggére?
C’entra! C’entra! visto che se fosse possibile procurarsi della morfina, con cento euro di droga liberamente venduta dal tabaccaio, ci staremmo bene per un bel pezzo, ovviamente sempre sotto il giusto controllo medico.

Dice il nostro ben pensante di turno:
“Ma la Morfina non è una droga leggèra!”
Infatti! Nel titolo ho parlato di “liberalizzazione della Droga” senz’alcuna distinzione; avvaloro ancor di più quanto detto, se la droga può essere usata a fin di bene.

Quant’è l’interesse delle case farmaceutiche in merito?
Quanti, di coloro che fanno politica, hanno investiti i loro soldi nell’acquisto di pacchetti più o meno consistenti di azioni di queste case farmaceutiche?

Personalmente, come detto, non fumo ne avrò mai desiderio di fare certe “prove”, anche perché, vista la fine fatta da alcuni miei amici che hanno fatte queste prove, sicuramente sono ben contento di esimermi dal farle.
Ritengo però sacrosanto lasciar libero il cittadino di poter sperimentare tutto lo sperimentabile.

Sicuramente, (in special modo fra i giovani), considerato che non si potrebbe più parlare di proibito, in molti desisterebbero anche dal solo pensiero di fare quella “prova”, mettendo in crisi un’economia che fiorisce anche più delle industrie lecite, alla luce del sole e sicuramente alla vista di tanti moralisti, tali sulla carta ed in pubblico, sicuramente più inclini a chiudere un occhio, anzi, spesso ad accecarseli tutti e due, specialmente nel caso in cui, sia pur di striscio, si intacchino i loro non sempre confessabili interessi.