Di Jula Papa
Forte preoccupazione per i pazienti affetti da malattie respiratorie, BCPO e insufficienza respiratoria. L’imminente pensionamento del Dirigente medico in servizio presso l’Unità di Pneumologia ed Allergologia respiratoria Territoriale di Campobasso, potrebbe essere la causa che al momento ha bloccato le prenotazioni.
Le malattie respiratorie sono patologie che devono essere attenzionate ed è importante che i cittadini siano consapevoli dei fattori di rischio e che siano aiutati a riconoscerne i campanelli d’allarme, affinche la diagnosi precoce e i trattamenti necessari possano intervenire il più rapidamente possibile. Più è precoce la diagnosi, tanto è più facile controllarle.
La prevenzione delle malattie dell’apparato respiratorio assume particolare importanza in questo momento in cui la pandemia ha avuto come sintomatologia dominante l’apparato respiratorio. L’interruzione di questo servizio quindi, non solo non consente l’ attività di screening, ma mette a rischio il percorso di cura dei pazienti affetti già da malattie respiratorie. I malati cronici di malattie non trasmissibili come quelle respiratorie, sono in forte crescita. Il Piano nazionale della Cronicità ha come fine quello di mettere al centro la persona nel suo percorso di cura ed è orientato su una migliore organizzazione dei servizi e una piena responsabilizzazione di tutti gli attori dell’assistenza.
Cittadinanzattiva, proprio a marzo con un comunicato stampa ha portato a conoscenza i dati effettuati secondo le “Linee Guida per il monitoraggio ex ante delle prestazioni prenotate in ALPI” predisposte da AGENAS in collaborazione con il Ministero della Salute, Cittadinanzattiva, Istituto Superiore di Sanità ed esperti delle Regioni e Province Autonome in materia di liste di attesa e ALPI. I Dati ci confermano, una volta di più, la necessità di recuperare quanto è stato sospeso a causa del Covid e la necessità per i cittadini di tornare alle cure ordinarie. In particolare occorre accelerare da parte delle regioni l’approvazione dei Piani straordinari per il recupero delle prestazioni sospese a causa del covid, vigilare e rendere trasparenti i dati sull’andamento dei recuperi, sui modelli organizzativi adottati dalle regioni per garantire il ripristino delle prestazioni, sulle tempistiche previste e sull’utilizzo dei fondi stanziati. Alla luce dei dati per Cittadinanzattiva occorre pensare a strumenti più vincolanti perché Asl e Regioni garantiscano un vero recupero delle liste d’attesa, rispettino i tempi massimi di attesa e ai cittadini siano garantiti gli stessi diritti, soprattutto in termini di accesso alle prestazioni, indipendentemente dal territorio in cui vivono”. Auspichiamo quindi un impegno concreto ed immediato di tutte le azioni volte ad assicurare ai pazienti affetti da malattie respiratorie, la sicurezza per il proprio percorso di cura.