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BASKET, A1 FEMMINILE. LA MOLISANA MAGNOLIA SCONFITTA, MA CHI SI ACCONTENTA GODE

Di Vittorio Venditti

Ultima Cronaca Da Un Ignorante In Materia

La Molisana Magnolia Campobasso 67
Fila San Martino 74
(7-11, 24-27, 44-47, ‘forse’, 61-61)
Note:
Collegamento saltato a fine terzo quarto, risultato in forse
Partita sprecata per deconcentrazione finale

A soli quattro giorni dal precedente scempio, ecco di nuovo chi non capisce assolutamente niente di basket, cimentarsi nel commento di seconda mano di una partita di a1 femminile, quasi sicuramente per l’ultima volta.

Iniziando dalla fine, va detto che per effetto del risultato che ha visto vincere il Costa Masnaga, il Fila San Martino, senza alcun pensiero per la propria classifica finale che ha decretato per lei l’ottavo posto, ha potuto gestire il gioco, lasciando ogni incombenza ai #fiori d’acciaio che in questo senso sono stati piuttosto morbidi, perdendo ogni vantaggio conquistato durante i tempi regolamentari e di conseguenza soccombendo a fine contesa.

Magnolia Campobasso

Passando al campo. Si comincia come al solito con le formazioni e poi, dopo aver ascoltato l’inno d’Italia, alle venti e trenta spaccate con l’incontro. Il pubblico è presente e rumoroso, ma stavolta per chi è contro le ospitate. Dal punto di vista tecnico, Inteso come collegamento, stavolta l’effetto stereo per l’audio è perfetto: se sulla sinistra si può udire ciò che succede in campo, la destra propone le voci dei commentatori che tradiscono una certa propensione per il considerare la squadra di casa, cosa logica e da accettare. La partita è stata descritta davvero bene anche per chi non ha potuto fruire delle immagini, sia dal giornalista che soprattutto da chi lo ha coadiuvato, un allenatore di pallacanestro, quindi si è parlato solo e soltanto di basket, senza riferimenti calcistici e così via. Prima di cominciare l’incontro, già il pubblico, per dirla con alto gergo giornalistico, fa un casino della madonna, con tutto il rispetto per la Protettrice dei cestisti.

Madonna Del Ponte Del Bagno Della Porretta

Il primo quarto parte con un ottimo avvio per la Magnolia: zero a quattro al primo minuto. Le lupe reagiscono ed arriva il tre a quattro dopo tre minuti e venti, nonostante la partita sia equilibrata con un passaggio che aggiorna il parziale sei a cinque, unico vantaggio del Fila durante tutti i due tempi o quattro quarti regolamentari che dir si voglia. Le squadre sono bilanciate, sia in attacco che in difesa. La contesa è tale perché dopo cinque minuti di gioco, si può dire che Campobasso è fin troppo fallosa. Da dire che l’incontro risulta davvero divertente anche per chi non lo può vedere direttamente: come detto, il commento è infatti lodevole, visto che lo stesso è farcito di pochissimi scantonamenti e quando questi arrivano, sono in argomento. Tornando al parquet, va detto che il pubblico di San Martino di Lupari tifa come fa quello campobassano, quindi risulta davvero anche lui protagonista, mentre il punteggio si stabilizza segnando sei a nove a tre minuti e quarantasette secondi dalla fine del tempo parziale. Le squadre sono in fase di studio, come fosse una partita a scacchi, tanto da arrivare alla fine del primo quarto col parziale di sette a undici.

Il secondo quarto parte come la fine del primo: estremamente equilibrato. La magnolia gioca senza spingere, almeno per ora, costringendo a dichiarare che lo spettacolo è scadente, ma per ragioni più che valide. Dieci a tredici, mentre dagli altri campi, in contemporanea, tutti hanno parziali infinitamente più alti rispetto al presente parquet. A due minuti e trenta da inizio quarto si segna un parziale di dieci a sedici in favore delle rossoblu. Dieci a diciannove, undici a diciannove, undici a ventuno, quattordici a ventuno a sei minuti e venti dalla fine del quarto e la partita resta comunque equilibrata. Diciassette a ventuno, ventuno a ventidue, ventuno a ventitré ed a poco più di metà quarto, ecco la richiesta di timeout da parte del tecnico molisano Sabatelli che fa ripartire le sue con l’applicazione della difesa a zona. Ventuno a venticinque a un minuto e trentaquattro secondi dalla fine del quarto con la partita che aumenta d’intensità. Ventidue a venticinque, ventiquattro a venticinque, risultato che mantiene un sostanziale equilibrio fra due contendenti che se le danno sportivamente e non solo, davvero di santa ragione, cosa che porta alla fine del secondo quarto o se volete primo tempo con il parziale di ventiquattro a ventisette.

Fine dell’intervallo lungo ed il terzo quarto inizia con la Magnolia che tiene la difesa a zona, effettivamente sempre più redditizia per il corso di ogni partita delle molisane. I parziali continuano a dire: ventisei a trentuno, ventotto a trentuno, ed al ventotto trentasei ecco il timeout richiesto da Serventi, tecnico delle venete, a tre minuti dall’inizio quarto. Si vede che la Magnolia è più decisa al momento. Lo stop però fa bene al San Martino che tocca il trentuno a trentasei, ma i #fiori d’acciaio non si danno per vinti e fanno segnare un trentuno a trentanove a quattro e trentanove dall’inizio tempo. Si procede così e si arriva al trentatré a quarantuno per poi accelerare e giungere al trentotto a quarantatré, sempre con le rossoblu in cospicuo vantaggio. Al trentotto a quarantacinque, la malasorte colpisce il collegamento in streaming, ripreso ad inizio ultimo quarto, per cui, da conti empirici e dalla mancata ripetizione del parziale in campo, chi scrive ha potuto dedurre una fine di terzo quarto, probabilmente fissata sul quarantaquattro a quarantasette, ma sarà bene attendere il comunicato ufficiale che darà tal sicurezza.

L’ultimo quarto, ovvero la bestia nera delle magnolie, inizia con un calo d’energia da parte di entrambe le contendenti: quarantasette a quarantanove e nonostante tutto la partita ricomincia con ritmo. Quarantasette a cinquantatré e le rossoblu continuano a condurre a otto minuti e quarantatré dal termine. Quarantanove a cinquantacinque e la partita, oltre ad essere avvincente, risulta apertissima. Cinquantuno a cinquantacinque a sei minuti e venti secondi dalla fine, sembra un tempo biblico per chi è abituato al calcio. Cinquantuno a cinquantasei ed il tempo rimanente per quello che dovrebbe essere il fine partita si riduce a cinque minuti e venticinque secondi. Cinquantadue a cinquantasei e Campobasso ha ancora l’autorizzazione per sognare il sesto posto in classifica per la stagione regolare. Le squadre iniziano ad essere seriamente stanche a tre minuti dalla fine, ma la partita resta davvero gradevole anche per chi non sa cosa sta osservando. Cinquantaquattro a cinquantasei, cinquantaquattro a cinquantotto a due minuti dalla fine: forza ragazze, ce l’avete quasi fatta, nonostante si capisce che anche questa partita sia al limite dell’infarto. Cinquantasei a cinquantotto a trentanove secondi dal termine… la parità: sessantuno a sessantuno a cinque secondi dalla fine e nessuna riesce a dare la zampata risolutiva, per cui il quarto quarto, vale a dire il secondo tempo regolamentare si chiude così e manda le due squadre a giocarsela nel primo e per stasera ultimo supplementare, quei cinque minuti che non si augurano nemmeno al peggiore dei nemici.

Con la presenza davvero pesante di un tifo indiavolato per la squadra di casa, inizia il supplementare della morte. Arrivano i risultati dagli altri campi di gioco e si scopre che il Costa Masnaga ha vinta la sua gara, per cui se la Magnolia vuole tenersi il sesto posto in classifica deve per forza avere la meglio sul Fila San Martino, compagine alla quale ogni risultato va bene, atteso che comunque sarà ottava a fine torneo. Questo fatto sconvolge completamente la psicologia delle giocatrici campobassane sul parquet con i punteggi che seguono: sessantasei a sessantatré a due minuti dal termine, sui cinque supplementari da giocare; sessantotto a sessantasei e manca solo un minuto e quarantotto secondi; settanta a sessantasei con un minuto e trentanove secondi da giocare; ormai la squadra in vantaggio è quella di casa e la sua superiorità si vede tutta. A trentotto secondi dalla chiusura, un barlume di speranza di ripresa viene fuori dal settanta a sessantasette. Sul settantadue a sessantasette, Sabatelli con un timeout tenta il tutto per tutto per raddrizzare la situazione, avendo ancora venti secondi a disposizione, per la pallacanestro un tempo sufficiente a cambiare la vita, ma non c’è niente da fare: settantaquattro a sessantasette, arriva inesorabile la sirena e la conseguente capitolazione di una squadra che ha dato tutto per vincere e che si deve accontentare del settimo posto che comunque la porta ai playoff, ottimo risultato per una compagine con la breve storia che contraddistingue La Molisana Magnolia di Campobasso.