Di Paolo Panaccione
“Oggi, 65 anni fa, i sei Paesi fondatori dell’allora CEE, firmavano i Trattati di Roma, tra i documenti più importanti della storia dell’Unione Europea. Quella firma non fu il frutto del caso, ma la volontà precisa di mettere al bando per sempre un qualcosa che fino ad allora aveva fatto parte della vita di ogni Stato europeo: la guerra. Questo perché nessuno, più del continente Europeo, conosce a fondo l’orrore della guerra e le sue catastrofiche conseguenze. Ecco, io credo che mai come oggi sia fondamentale ricordare quel 25 marzo 1957 e quella storica firma. Ricordare quanto lo spirito illuminato dei nostri padri fondatori sia riuscito a trasformare secoli di conflitti, violenze, aggressioni e guerre in una storia di integrazione, democrazia e pace tra i popoli europei. Davanti l’aggressione russa e la guerra in Ucraina è opportuno che l’Europa recuperi lo spirito e la visione dei Trattati di Roma: difendere i nostri valori e la democrazia, certo. Ma lavorare affinché la guerra sia solo un ricordo e non un’orribile realtà giornaliera”.